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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Legacoop Romagna punta su provincia unica e aeroporto

Sono diversi i temi toccati durante l'assemblea dei delegati di Legacoop Romagna di venerdì mattina in fiera a Forli'

La provincia unica di Romagna e le sue infrastrutture, con un focus sull'aeroporto di Forli' che potrebbe riaprire. Anche se "a deciderne la sosteniblita' economica sara' il mercato". E poi lo stato di salute del mondo cooperativo e le sue proposte a livello nazionale e regionale, come i due fondi per la manutenzione del territorio e delle strade. Infine il voto del 4 marzo. Questi alcuni dei temi toccati durante l'assemblea dei delegati di Legacoop Romagna di venerdì mattina in fiera a Forli'. Con vista sul congresso del prossimo anno. Il direttore Mario Mazzotti parte proprio dai risultati elettorali, "un chiaro voto contro le elite", per poi sottolineare la necessita' di "raccogliere la sfida dell'innovazione", che si lega al coinvolgimento non solo dei soci ma anche dei dipendenti. Da portare avanti anche la battaglia per la legalita', con la traduzione in legge della proposta della centrale contro le false coop. A livello regionale, prosegue Mazzotti, il confronto con Viale Aldo Moro e "intenso e positivo" ed e' "positivo" anche il rapporto con i Comuni. Ora e' il momento di "riaprire il cantiere delle riforme istituzionali", creando un "nuovo ente intermedio di area vasta, la Romagna, con gli stessi poteri della Citta' metropolitana", per il quale serve una legge nazionale. Ma gia' si potrebbe partire con una "convenzione tra le tre Province per una gestione unitaria che intavoli il percorso". Secondo Mazzotti, dunque, "c'e' il bisogno di superate il grande equivoco prodotto dalla riorganizzazione delle province. Dal punto di vista delle imprese crea un grosso problema per le autorizzazioni e alla ripartizione delle risorse europee". 

La Centrale propone inoltre l'istituzione di un fondo regionale per la manutenzione del territorio, alimentato da una quota degli oneri di urbanizzazione, e di un fondo regionale per la manutenzione delle strade, alimentato dal 5% dei ticket autostradali. Piu' nello specifico della Romagna, occorre puntare sul corridoio adriatico, sul progetto di hub portuale per Ravenna, su una rete delle piattaforme logistiche valorizzando lo scalo forlivese di Villa Selva, sul trasporto merci su ferro. Ma anche sulla metropolitana di costa, su "un'offerta aeroportuale regionale, integrata e specializzata, sostenendo tutti i progetti privati seri e credibili, che vanno in questa direzione, a cominciare dagli aeroporti di Forli' e di Rimini". Per Legacoop, poi e' necessario pensare a un piano della mobilita' elettrica e a un collegamento veloce tra le citta' romagnole. Non solo. Mazzotti segnala la necessita' di "qualificare la Romagna come territorio dell'economia sociale", rilanciando il progetto dell'Ausl. Tra i progetti della Centrale, conclude il direttore, quello per valorizzare le Case del popolo e quello per legalita' e servizi. Legacoop Romagna, da' poi i numeri il presidente Guglielmo Russo, conta 436 associate, circa 26.500 occupati con il 92% a tempo indeterminato, quasi 379.000 soci, un valore della produzione che sfiora i sette miliardi di euro e un patrimonio sopra i tre miliardi.

"Ci siamo sottratti- e qui Russo incassa l'applauso della platea- alla polemica inutile se in Romagna sono troppi due aeroporti. C'e' una cordata di valenti imprenditori", tra cui la Cmc, candidata alla gestione del Ridolfi e "la sostenibilita' economica la decidera' unicamente il mercato", sottolinea certo che la giunta regionale "accompagnera' Forli' nella costruzione del sistema integrato, nella individuazione delle specializzazioni degli scali e nella messa in opera delle infrastrutture necessarie". Russo sottolinea poi l'importanza dell'autonomia dai partiti, non dalla politica. Altro che ansia di riposizionamento". E garantisce un confronto con tutti, ad eccezione delle formazioni fasciste e neofasciste. Legacoop, conclude, non sara' mai un semplice sindacato d'impresa e ha come obiettivo strategico la costruzione dell'Aci quale casa comune dei cooperatori italiani. (fonte Dire)

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