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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Aumento dell'Irpef, sindacati pronti a manifestare: "Penalizzati dipendenti e pensionati"

I sindacati annunciano una mobilitazione dopo la presentazione del bilancio di previsione 2015 del Comune. La prima discussione sarà nel consiglio comunale di martedì prossimo e Cgil, Cisl e Uil confermano un presidio

I sindacati annunciano una mobilitazione dopo la presentazione del bilancio di previsione 2015 del Comune. La prima discussione sarà nel consiglio comunale di giovedì e venerdì prossimi e Cgil, Cisl e Uil confermano un presidio in occasione del consiglio di giovedì 19 marzo. A spiegare le ragioni della protesta sono i segretari, Paride Amanti, Vanis Treossi e Lugi Foschi.  In primis si contesta la modalità con cui il Comune applicherà l'aumento dell'addizionale Irpef, “che andrà di fatto a penalizzare le fasce più deboli della società, ovvero lavoratori dipendenti e pensionati”.

La richiesta dei sindacati è quella di posticipare l'approvazione del bilancio, per potere riprendere una trattativa con il Governo, chiedendo la rinegoziazione dei trasferimenti ai Comuni.

“Prima di tutto il bilancio a noi non è stato ufficialmente presentato – esordisce Treossi –, abbiamo fatto solo alcuni incontri, nei quali ci è stato solamente confermato che non ci sarebbero stati tagli su scuola e welfare. Non ci sono stati forniti dati”. Per quanto riguarda l'aumento dell'addizionale Irpef, nella proposta dei sindacati inviata al Comune a fine gennaio, si suggeriva la rimodulazione delle aliquote in essere fino al raggiungimento del massimo (0,8 per mille), sempre con l'esenzione dei redditi fono ad 8mila euro annui, ma lasciandola inalterata (allo 0,49 per mille) per i redditi medio bassi. Il Comune intende lasciarla così per i redditi fino ad 8mila euro, mentre per quelli da 8mila a 15 mila l'aliquota arriverà allo 0,6 per mille, e dai 15mila euro in su allo 0,8. Amanti accusa il Comune di prestarsi “a fare il gabelliere per lo Stato, che con i maggiori tagli agli enti pubblici li induce i Comuni a rifarsi sui cittadini per recuperare i minori trasferimenti. Ma con queste scelte vengono a mancare totalmente i principi di equità, colpendo la fascia che è già la più colpita dalla crisi. Senza dimenticare che noi ci confrontiamo con tutti i Comuni del Forlivese e in molti hanno scelto politiche diverse”.

“La nostra proposta per potere recuperare i 2,5 milioni che mancano all'appello, a fronte di un calo dei trasferimenti di 7 milioni, era quella di intervenire anche  sulla Tasi – spiega Foschi -, sostanzialmente tassando maggiormente gli immobili di lusso, portando l'aliquota al 3,3 per mille per le abitazioni di pregio, con le detrazioni. Questa poteva essere un'altra soluzione basata sul reddito catastale delle abitazioni. Ma la possibilità di un rimodulamento della Tasi non è nemmeno stata presa in considerazione. Questa scelta ideologica, fatta da un'amministrazione di centrosinistra ci lascia basiti”. Di fatto l'intervento sarà solamente sull'addizionale Irpef.

Un altro punto su cui intervengono i sindacati è la non evasione dei contributi anticrisi per il 2014, “si tratta di 600mila euro totali che ci sono, ma non sono stai ancora messi a bando e non sono nemmeno considerati nel bilancio del 2015. Per tutti questi motivi noi non faremo nessun accordo su questo bilancio e e manifesteremo il nostro dissenso, informando lavoratori e pensionati su quello che sta accadendo”, concludono i segretari. 

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