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Autotrasporto, in attesa dell'incontro col ministro Salvini il grido d'allarme: "C'è il rischio di collasso e proteste"

“Il rischio che la situazione possa degenerare e produrre forme di protesta incontrollate, come quelle registrate lo scorso anno, dovute all'esasperazione di chi non ce la fa più, è ormai palpabile”

Il mondo dell’autotrasporto merci è in fibrillazione per l’incontro fissato per domani, giovedì 16 marzo, tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini e le Associazioni dell’Autotrasporto rappresentate unitariamente da Unatras. 

Sarà la seconda occasione di confronto diretto, dopo il primo incontro del 14 dicembre 2022, per trovare soluzioni concrete ai problemi ancora irrisolti della categoria, a partire dalla spendibilità delle risorse stanziate per il settore per fronteggiare il caro energia. Si tratta di 310 milioni di euro totali, di cui 200 milioni stanziati nella Legge di Bilancio 2023, per contrastare gli effetti devastanti degli alti costi dei carburanti. 

Durante l’incontro sarà affrontata probabilmente anche la questione delle limitazioni al Brennero, dell’esonero delle imprese dell’autotrasporto dal contributo Art e delle nuove scadenze decise dall’Unione Europea per il raggiungimento della neutralità ambientale.  La convocazione segue una netta e precisa richiesta di Unatras che ribadisce come oggi più che mai le imprese di autotrasporto si sentano abbandonate al loro destino, costrette a far fronte ad una situazione insostenibile dopo aver ricevuto promesse e rassicurazioni sull'imminente spendibilità delle risorse a loro destinate.  

“Non è più tollerabile l'immobilismo con cui si sta gestendo l'intera vicenda, che vede come vittime sacrificali migliaia di realtà imprenditoriali che, seppur eroicamente resistono, non sono più in condizioni di andare avanti” – precisano i vertici Nazionali di Unatras.  

“Il rischio che la situazione possa degenerare e produrre forme di protesta incontrollate, come quelle registrate lo scorso anno, dovute all'esasperazione di chi non ce la fa più, è ormai palpabile” – ribadisce anche Paolo Andreini, presidente provinciale Cna Fita – “Ci aspettiamo dall’esecutivo risposte concrete a problemi reali con cui le imprese si confrontano quotidianamente, che vanno dall’aumento incontrollato dei costi alla mancanza ormai preoccupante di autisti, con conseguente difficoltà nelle consegne e nei carichi”. 

Il rischio che il settore collassi non è così lontano e la categoria che ha tenuto in piedi il paese nei mesi della pandemia non ha bisogno delle solite promesse, ma si merita risposte certe, rapide e adeguate. 

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