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La passione per il ciclismo sostiene la manifattura italiana: "Volano per la produzione"

Confartigianato presenta i dati sulle due ruote, grande passione degli Italiani. "Un amore che ha fatto crescere il numero di imprese che producono e riparano le biciclette

In occasione della tappa nel forlivese del Giro d’Italia, Confartigianato presenta i dati sulle due ruote, grande passione degli Italiani. "Un amore che ha fatto crescere il numero di imprese che producono e riparano le biciclette: sono 3.063, di cui 477 nella nostra Regione, danno lavoro a 7.730 addetti, generano un fatturato di 1,2 miliardi e, tra il 2013 e il 2016, sono aumentate del 2% - viene evidenziato -. Un piccolo ma agguerrito esercito di aziende, in cui dominano gli artigiani, con 2.094 imprese e 4.125 addetti. E proprio dai laboratori artigiani escono sofisticati gioielli per conquistare i record mondiali, modelli per ogni tipo di specialità agonistica e innovazioni per l’utilizzo quotidiano. Una filiera produttiva famosa nel mondo di cui sono protagoniste proprio le piccole imprese che, di ogni componente della bici, dalla sella al pedale alle ruote, realizzano un piccolo capolavoro di manualità, ricerca, tecnologia. L’agonismo sportivo è un volano per la produzione e manutenzione di biciclette vanto della manifattura artigiana made in Italy. tanto che, nel 2016, l’export del settore della bicicletta ha totalizzato un valore di 581 milioni di euro".

Proprio la Francia, rivale storica dell’Italia nelle grandi sfide sportive sulle due ruote, è il maggiore acquirente: nel Paese d’Oltralpe esportiamo bici complete e componentistica per 93 milioni di euro, pari al 16,1% del nostro export. Seguono Germania (86 milioni, pari al 14,8%), Regno Unito (53 milioni, 9,1%) e Spagna (43 milioni, 7,5%). Non soltanto sport e tempo libero: la bicicletta sta diventando il mezzo di trasporto preferito per recarsi al lavoro. Dal rapporto di Confartigianato emerge infatti che sono 798.000 gli italiani che vanno a lavoro in bicicletta, e dal 2011 al 2016 sono aumentati del 17,9%. A spingere di più sui pedali per i trasferimenti casa-lavoro sono gli altoatesini, con una quota del 14,8% degli occupati che usa la bici a questo scopo. Seguono l’Emilia Romagna, con il 7,5% di occupati, che prediligono la bicicletta e il Veneto con il 7,1%.

"L’utilizzo è stato favorito dalla diffusione delle biciclette elettriche, che permettono di coprire con minore sforzo distanze maggiori e di raggiungere anche le zone meno pianeggianti delle città, e delle biciclette pieghevoli che contribuiscono comunque a ridurre l’inquinamento cittadino ed a migliorare gli spostamenti dei lavoratori che le usano al posto dei mezzi di trasporto privati per raggiungere le fermate dei mezzi pubblici - viene aggiunto dall'associazione di categoria -. Senza sottovalutare l’impatto positivo dell’aumento delle piste ciclabili che garantiscono la maggior sicurezza degli appassionati del pedale. La bicicletta rappresenta una facile opzione per incrementare la crescita della popolazione che si tiene in forma: sei italiani su dieci fanno attività fisica e nei dieci anni tra 2006 e 2016 la quota è aumentata di 1,9 punti percentuale trainata dai senior con più di 35 anni".

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