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Fieravicola chiude con il segno positivo e dà appuntamento al 2019

"Siamo soddisfatti - commenta Gian Luca Bagnara, presidente della Fiera di Forlì – sia sotto il profilo commerciale, perché questa manifestazione rappresenta una voce importante per la nostra società"

La cinquantesima edizione di Fieravicola chiude con un segno positivo in termini di espositori (205 in totale) dei quali il 25% straniero. Ma soprattutto riesce a fare sistema consentendo ai visitatori, un pubblico specializzato compost da allevatori, imprese di trasformazione, medici veterinari e tecnici di settore, di toccare con mano il meglio della tecnologia applicata al settore avicolo e cunicolo. “Siamo soddisfatti - commenta Gian Luca Bagnara, presidente della Fiera di Forlì – sia sotto il profilo commerciale, perché questa manifestazione rappresenta una voce importante per la nostra società, sia per il peso che Fieravicola continua ad avere, nonostante la forte contrazione che il settore sta vivendo ormai da anni”.

Aperti verso il mercato mondiale - Nelle tre giornate di fiera più di 150 delegati stranieri hanno visitato il salone e le aziende del territorio e soprattutto nel corso della prima giornata sono stati ben tre i workshop dedicati allo sviluppo del mercato con Cina, Russia e Africa, che a breve daranno il via a nuovi rapporti commerciali, aperti alle aziende italiane. “Abbiamo siglato - continua Bagnara - tre protocolli operativi di partenariato con esponenti di spicco della scena agricola di questi Paesi. Per la Russia, con Iurii Katsnelso, della Commissione agricoltura della Duma, il Parlamento russo, per la Cina con Liu Qiangde, vice segretario generale della China Animal Agricolture Association e per l’Algeria con Ladjel Doubbi Bounoua, presidente della Camera nazionale dell’agricoltura. Sono impegni concreti di collaborazione che già dal prossimo mese ci vedranno impegnati in missioni all’estero per dare seguito a quanto sancito qui a Forlì”.

Le esigenze del consumatore - Ma soprattutto a Fieravicola si è parlato del futuro del settore, ponendo l’accento su tre temi: benessere animale, sicurezza alimentare e rapporto con il consumatore. Aspetti che sono stati al centro dei 10 dibattiti che hanno scandito l’agenda di questa rassegna e che hanno dimostrato l’attenzione con cui la filiera avicunicola sta già rispondendo alle attese della collettività. “Molte aziende espositrici hanno proposto integratori alimentari a base di prodotti vegetali e oli essenziali, validi strumenti per riuscire a produrre un pollo o uova di qualità, utilizzando meno farmaci veterinari rispetto al passato. Uno scenario – rammenta Bagnara – che non appartiene al futuro, ma fa parte del presente e sta mostrando la sua efficacia”.

Capitani d’industria - Fieravicola guarda quindi al domani, ma non dimentica né il passato, né gli imprenditori che da mezzo secolo sono al comando delle più dinamiche realtà produttive italiane. A loro è stato consegnato un premio alla carriera, che ha visto presenti nella sala Europa della Fiera di Forlì Francesco Amadori, Umberto Bernabini, Carlo Collinelli, Giovanni Fileni, Siro Lionello, Pier Ettore Lucchi, Anna Maldini, Natale Morini, Giuseppe Torroni, Otello Valmori e Bruno Veronesi. Imprenditori che nel loro insieme valgono più di 5 miliardi di euro e che negli ultimi 50 anni hanno rappresentato il volano dell’intero settore, grazie al quale la nostra avicoltura può oggi competere con un forte spirito di innovazione con gli altri protagonisti del settore agroalimentare. “Ma Fieravicola non finisce con oggi e, pur avendo una cadenza biennale, continuerà nel 2018, a febbraio, con le Giornate avicole e i seminari che organizzeremo - conclude Bagnara - per tenere alta l’attenzione sul settore. Il tutto prima di darci di nuovo appuntamento dal 17 al 19 aprile 2019, sempre a Forlì con la 51a edizione della nostra rassegna. Sempre più B2B, ma anche sempre più vicina al consumatore”. 

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