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Saldi invernali, bilancio positivo per otto negozi su dieci: "Nuvole all'orizzonte, servono politiche mirate"

I prodotti più richiesti sono stati maglieria, piumini, cappotti, giacche ed abiti seguiti da pantaloni e jeans, scarpe donna, sneakers, borse, accessori ed articoli sportivi

Saldi invernali conclusi. E Federazione Moda Italia-Confcommercio Forli traccia un bilancio sulle vendite di fine stagione nei negozi di moda. Il monitoraggio sulle aziende associate ha evidenziato un incremento dell’8,9% a gennaio sullo stesso mese del 2022, con l’81% delle imprese intervistate soddisfatte per la crescita (65%) o la stabilità (16%) delle vendite, a fronte di un 19% che ha registrato un calo. Anche a febbraio le vendite sono cresciute del 5,3% rispetto al febbraio del 2022, con il 79% delle imprese rispondenti che ha registrato una crescita (54%) o una stabilità (25%) delle vendite, a fronte di un 21% che ha registrato un calo. I prodotti più richiesti sono stati maglieria, piumini, cappotti, giacche ed abiti seguiti da pantaloni e jeans, scarpe donna, sneakers, borse, accessori ed articoli sportivi.

Per il Presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio Forlì , Roberto Vignatelli, "le vendite in saldo hanno rispecchiato le nostre previsioni d’inizio d’anno. Otto negozi su dieci hanno registrato buone performance di vendita e riscontrato soddisfazione dei consumatori in particolare per gli affari fatti nei negozi di prossimità. Un dato ancor più incoraggiante  perché il settore moda, praticando prezzi ribassati con lievi incrementi a gennaio e febbraio (+3,2%), ha contribuito in maniera determinante a contenere gli effetti della spinta inflazionistica complessiva che ha toccato il 10% a gennaio e il 9,2% a febbraio. In sostanza, chi ha comprato ha trovato l’occasione e ha beneficiato di prezzi calmierati e dell’ampio assortimento ancora presente in store anche in considerazione dei maggiori acquisti fatti dai commercianti per la stagione autunno-inverno".

"I saldi rimangono quindi importanti, pur riducendo notevolmente i margini dei ricavi delle nostre imprese che ne garantiscono competitività e continuità - prosegue Vignatelli -. Su questo tema, attendiamo fiduciosi l’impatto che avrà in Italia la Direttiva Omnibus in particolare sulla giungla degli sconti. Federmoda Italia e Confcommercio stanno lavorando  per rendere la norma più vicina alle esigenze delle nostre aziende e per dare sempre maggiore trasparenza e fiducia al consumatore. A marzo, tra aumenti dei prezzi e dei costi fissi aziendali, s’intravede qualche nuvolone all’orizzonte che potrà essere allontanato soltanto con politiche mirate sul caro locazioni, la riduzione dell’Iva sui prodotti di moda e del cuneo fiscale nonché un bonus moda per l’eco-sostenibilità".

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