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Economia

"Burocrazia e scarsa efficienza frenano il Paese. Crolla la fiducia nel pubblico"

Secondo il rapporto Doing Business 2020 della Banca Mondiale, l’Italia è al 58° posto nel mondo per facilità di fare impresa, al 23° posto tra i 27 paesi dell’Unione europea

Pubblicati i dati del sondaggio di Eurobarometro, che rileva la fiducia e l’apprezzamento dei cittadini nei confronti delle istituzioni, nazionali ed europee. Dalla rilevazione emerge che, a marzo 2021, l’Italia è scivolata all'ultimo posto nell’Unione europea a 27 per grado di fiducia dei cittadini nei confronti dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione: nel nostro Paese solo il 22% dei cittadini ritiene abbastanza o molto buoni i servizi pubblici, collocandosi dietro a Grecia (23%), Repubblica Slovacca (25%), Bulgaria (29%). Nel ranking europeo l’Italia quindi peggiora di una posizione rispetto all’estate 2020 quando, con il 25% di giudizi positivi, era comunque al penultimo posto, per un punto percentuale, davanti alla Grecia (24%).

"La bassa qualità dei servizi pubblici si riverbera in un ambiente scarsamente competitivo per le imprese, con effetti negativi sia sulla produttività sia sulla crescita economica - commenta il segretario di Confartigianato di Forlì, Marco Valenti -. Secondo il rapporto Doing Business 2020 della Banca Mondiale, l’Italia è al 58° posto nel mondo per facilità di fare impresa, al 23° posto tra i 27 paesi dell’Unione europea. Gli indicatori elaborati dalla Banca Mondiale sulla burocrazia fiscale, la più pervasiva, lo scorso anno, hanno visto l’Italia all’ultimo posto, tre posizioni dietro al 24° posto di dieci anni prima, rendendo le politiche della semplificazione fiscale dell’ultimo decennio delle vere e proprie ‘grida manzoniane’, proclami senza reale efficacia".

Da segnalare un triste primato, anche le migliori regioni italiane si collocano nella parte bassa della classifica delle 233 regioni europee: salgono al 182° posto il Friuli-Venezia Giulia, al 181° la Lombardia, al 180° il Veneto, al 179° l'Emilia-Romagna e al 176° posto, a pari merito, le province autonome di Bolzano e Trento. "Sulla progressiva erosione della soddisfazione e della fiducia nei confronti delle istituzioni italiane possono aver influito la complessità delle procedure e i tempi eccessivamente lunghi degli interventi per contrastare la pandemia, che ne hanno ridotto l’efficacia - conclude -. Significative le lungaggini per trasferire le risorse per la cassa integrazione o quelli per l’erogazione delle indennità ai lavoratori indipendenti, rispetto ai quali sarebbe stato opportuno, per garantire tempi più sostenibili, utilizzare i big data disponibili agli enti pubblici, come, per esempio, quelli derivanti dagli adempimenti amministrativi mensili delle imprese per la gestione del lavoro dipendente e dai flussi della fatturazione elettronica".

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