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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Troppo caldo, sciopero "spontaneo" all'Electrolux: sindacati divisi

Continua all'Electrolux di Forlì lo sciopero per le dure condizioni di lavoro dettate dal caldo eccessivo all'interno dello stabilimento

Continua all'Electrolux di Forlì lo sciopero per le dure condizioni di lavoro dettate dal caldo eccessivo all'interno dello stabilimento. Sulla questione prende posizione laa Fiom-Cgil: "La scorsa settimana i lavoratori Electrolux hanno scioperato per chiedere all’azienda interventi aggiuntivi rispetto a quelli già messi in campo per affrontare la straordinaria ondata di calore che sta attraversando la Penisola. Negli scorsi giorni le Rsu dello stabilimento hanno ottenuto la possibilità per i lavoratori di utilizzare i permessi al fine di ridurre l’orario di lavoro e di conseguenza le problematiche legate al caldo, e richiesto l’intervento della locale Medicina del Lavoro per verificare il rispetto della normativa vigente in materia.  Risposta negativa invece è arrivata circa la richiesta di prevedere delle pause aggiuntive, che avrebbero realmente permesso alle persone  che lavorano a quasi 40 gradi di recuperare parzialmente le energie".

CGIL: "CATENA DI MONTAGGIO A 40 GRADI"  - "Le temperature in fabbrica sono state in questi giorni estremamente elevate, con un disagio evidente per le persone che operano in catena di montaggio a ritmi molto elevati - continua il sindacato -. Questo ha portato un gruppo di lavoratori a promuovere la proclamazione di uno sciopero volto a ridurre il disagio contingente e a chiedere alla direzione Electrolux interventi strutturali volti ad affrontare in maniera permanente il problema del caldo in azienda. A questo fine alcuni dei delegati presenti un azienda hanno deciso di sostenere tali necessità proclamando 3 ore di sciopero in uscita per le giornate di giovedì e venerdì".

UGL: "IMPORTANTI APERTURE DELL'AZIENDA" -  “Come Rsu Ugl, abbiamo appoggiato lo sciopero proclamato dai lavoratori del reparto montaggio nelle giornate di giovedì e venerdì -scrive il sindacato -. Un sostegno doveroso, poichè nessun lavoratore che esprime un disagio deve essere lascito solo”. con queste parole Francesco Stavale, Rsu del sindacato Ugl di Forlì dell'Electrolux commenta l'iniziativa di protesta che segue quella analoga iniziativa del 17 luglio scorso, che aveva visto un’adesione pressoché totale tra gli operai, pari ad oltre il 95%, contro le temperature eccezionali raggiunte nei capannoni dello stabilimento, con punte sopra i 40 gradi". Per l'Ugl "non risponde al vero che l'Azienda abbia negato il confronto con le Rsu e che non abbia fatto alcuna apertura alle nostre richieste, ricordiamo infatti che l'innalzamento delle percentuali di ferie personali che possono essere richiesti per evitare perdite aggiuntive di salario è avvenuta solo in virtu' dello sciopero del 17 luglio scorso. E rimaniamo inoltre in attesa dell'esito dell'attività ispettiva dagli esperti della Medicina del lavoro il 21 luglio scorso , chiamati a verificare le effettive condizioni di lavoro all'interno dell'azienda”.

UIL CRITICA: "NELLA RSU REGNA LA CONFUSIONE" - Posizione più critica e più scettica da parte della Uil. In un suo autonomo comunicato parla infatti di "sciopero legittimo, ma sicuramente improvvisato nella sua gestione e motivazioni".  Anche la Uil ricorda che "le Rsu nei giorni precedenti si era confrontata con la direzione e aveva ottenuto l'innalzamento delle percentuali di permessi e richiesto la visita ispettiva dell'Ausl, svoltasi martedì, della quale si stanno aspettando gli esiti, cioé si è ottenuto quello che la delegazione sindacale e i lavoratori si erano prefissi". Per cui "con questa iniziativa si rischia di vanificare il proficuo lavoro dell'Rsu. Questa è l'ennesima dimostrazione della confusione che regna all'interno dell'Rsu e noi come Rsu Uilm non possiamo permetterci di essere confusionari".

COLAPRICO (FIOM): "LAVORATORI SI SONO FERMATI SENZA ASPETTARE I SINDACATI" - Per Cinzia Colaprico, rappresentante rsu della Fiom "per la prima volta i lavoratori si sono fermati spontaneamente e hanno smesso di lavorare, senza attendere la proclamazione dello sciopero delle sigle sindacali, spiazzate sia dalla fermata che dalla alta adesione tra gli operai. Punte vicine al 100% nei montaggi,,dove la miscela di temperature elevate, oltre i 38, gradi, si accompagna a ritmi di lavoro insostenibili con condizioni normali. Allo sciopero hanno aderito lavoratori iscritti a tutte le sigle sindacali (Fim Fiom uilm e Ugl) ma molti anche non iscritti ad alcun sindacato. Molto probabile che le fermate spontanee si ripetano anche nei prossimi giorni, salvo che l’attesa perturbazione  rinfreschi l’aria. Lo sciopero tra gli operai si è via via auto organizzato, con passa parola  e circolazione nei social network dell’ipotesi".

Sempre Colaprico: "Quello che accade è assurdo: ci sono prescrizioni di legge per tutto: velocità carrelli, altezza capannoni, movimentazioni carichi manuali,  ecc… e non c’è una norma che stabilisca fino a che temperatura si può lavorare e a quale temperatura ciò sia sconsigliato. Muoiono lavoratori per il troppo caldo da Trento a Lecce. Vi sono malori ripetuti con persone che svengono sul posto di lavoro, come accaduto mercoledì ad un operaio dell’Electrolux di Porcia, finito in ospedale, ma per non disturbare le imprese, che se ne fregano della condizione a cui sottopongono gli operai, i dirigenti hanno l’aria condizionata, non si norma uno dei problemi più diffusi, ricorrenti ed in espansione,  anche per l’effetto del surriscaldamento del pianeta. Urgono norme che impongano investimenti utili a raffrescare gli ambienti di lavoro, e dove ciò non sia possibile, limiti d’orario e di riduzione dei ritmi, le imprese vanno poste sotto tutela in questi casi”


 


 

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