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Lavoro, segnali di ripresa: previsto un aumento dei contratti rispetto al 2013

n provincia i nuovi contratti saranno 980, l'11% in più rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, dato confrontabile con l'aumento del 6% rilevato a livello nazionale

Nel quarto trimestre, come nel resto del Paese, anche in provincia di Forlì-Cesena è prevista una variazione negativa dell'occupazione. Il "saldo" occupazionale atteso è infatti pari a -2.050 unità, in peggioramento rispetto alle -1.640 di un anno prima. Tale saldo negativo è la sintesi tra 980 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e 3.030 "uscite" dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi. E' quanto emerge dai dati della Confcommercio di Forlì-Cesena

Rispetto alle diverse modalità contrattuali, il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1.920 unità per le assunzioni dirette programmate dalle imprese, a -60 unità per i contratti in somministrazione, a -100 unità per le collaborazioni a progetto e a +30 unità per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita Iva. Considerando sempre sia il lavoro dipendente che quello atipico, in tutte le province della regione si registrano saldi occupazionali negativi, compresi tra -620 unità a Piacenza e -2.420 unità a Ravenna.

Complessivamente in Emilia-Romagna la variazione occupazionale dovrebbe quindi attestarsi sulle -12.800 unità, valore sostanzialmente sullo stesso livello del quarto trimestre dello scorso anno (-13.000 unità). I saldi negativi sono più marcati a Forlì-Cesena, e nelle altre province costiere, per la fuoriuscita del personale stagionale precedentemente impiegato nella stagione turistica appena conclusa. Il saldo occupazionale negativo previsto a livello nazionale è invece pari a oltre 121.700 lavoratori.

Nonostante la dinamica negativa dello stock del saldo occupazionale, osservando l’andamento del flusso delle sole entrate nel mercato del lavoro provinciale, si registra che nei vari settori dell’economia provinciale, nel quarto trimestre 2014, le imprese della provincia hanno previsto un incremento dei contratti da attivare rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L’aumento previsto dovrebbe essere più marcato rispetto a quello rilevato a livello nazionale. In provincia i nuovi contratti saranno 980, l'11% in più rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, dato confrontabile con l’aumento del 6% rilevato a livello nazionale.

Questa variazione tendenziale positiva è il risultato di un aumento del 17% delle assunzioni dirette effettuate dalle imprese e di una flessione del 4% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 750 unità (76% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a 230 unità (24%). Da evidenziare che il 73% delle 750 assunzioni di lavoratori dipendenti sarà a tempo determinato e che le assunzioni si concentreranno per il 66% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Nel 59% dei casi le assunzioni saranno rivolte a candidati in possesso di esperienza lavorativa nella professione, o almeno nello stesso settore, e il 25% delle assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni. La maggior parte delle assunzioni dovrebbero essere effettuate da imprese operanti nei servizi. Queste dovrebbero concentrare due terzi delle 750 assunzioni programmate a Forlì-Cesena nel 4° trimestre. Aumenta quindi il peso dell'industria (costruzioni comprese), che nel periodo in esame raggiungerà il 34% del totale.

“Il Sistema Camerale ha sempre riservato grande attenzione nel rendere disponibili informazioni mirate a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro - afferma il presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi -. Proprio con questa finalità, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea, realizza, a partire dal 1997, il “Sistema Informativo per l’occupazione e la formazione” Excelsior. Esso rappresenta una delle principali fonti ufficiali per ricostruire annualmente e trimestralmente il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese, poiché fornisce indicazioni di grande utilità, soprattutto per supportare le scelte di programmazione della formazione e dell’orientamento al lavoro.”

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