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Camera di Commercio, Zattini (Ascom): "Polemica? Difendiamo la dignità delle imprese"

Così Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio: "Continueremo ad esercitare la nostra rappresentanza d’impresa in maniera seria e trasparente"

"La disputa che ha tenuto campo in questi mesi sulla nomina del presidente della Camera di Commercio non può essere definita una polemica, né per i toni, corretti ed educati, sia per i contenuti che riguardavano una questione esiziale. E neppure un dopo-lavoro, dal momento che mentre Confcommercio di Forlì e Confcommercio di Cesena si sono schierate dalla parte delle imprese stavano facendo il loro lavoro, come ogni giorno". Così il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, spiegando che le associazioni dei commercianti di Forlì e Cesena, "lavorando nell’ambito del patto delle associazioni di categoria siglato qualche mese fa, hanno infatti  difeso la nomina di un presidente che rappresentasse le imprese, mentre le associazioni dell’artigianato, hanno proposto un nome fuori da questa logica andando contro l’accordo siglato nel patto sottoscritto tra le organizzazioni di categoria".

"Confcommercio di Forlì e Cesena non hanno mai attaccato le persone né polemizzato contro alcuno, hanno semplicemente difeso la dignità e l’interesse delle imprese che sono le beneficiarie dei servizi camerali e che rappresentano la ragione del nostro lavoro, il nostro motivo d’essere - ribadisce Zattini -. Quindi nessuna polemica, almeno da parte di Confcommercio di Forlì e di Cesena, ma solo l’affermazione di un principio costitutivo dell’ente camerale che, con il prevalere di altre logiche, è stato stravolto a danno delle imprese. Stravolgimento così grave, che ci ha spinto a non fare parte del consiglio direttivo dell’ente camerale di cui è stato nominato presidente  una persona che non rappresenta le imprese".

Confcommercio di Forlì e Confcommercio di Cesena, conclude il direttore di Ascom, "hanno lavorato in questi mesi, e lavorano ogni giorno per tutelare i diritti, le esigenze e gli interessi delle imprese, quindi non siamo certamente noi che dobbiamo metterci a lavorare. Per quel che ci riguarda continueremo ad esercitare la nostra rappresentanza d’impresa in maniera seria, trasparente, seguendo come una logica di rispondere alle imprese e non ad altri e tenere sotto osservazione l’operato dell’ente camerale nell'interesse delle imprese".

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