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Economia

Canone Rai, abbonamento speciale: "Balzello iniquo per le aziende"

La Rai sta inviando, in questi giorni, a tutte le aziende la richiesta di versamento del canone di abbonamento speciale

La Rai sta inviando, in questi giorni, a tutte le aziende la richiesta di versamento del canone di abbonamento speciale, specificando che la tassa è dovuta anche per il possesso di tutti gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione di programmi televisivi, ivi comprendendo personal computer o altri strumenti digitali, che consentono potenzialmente la ricezione del segnale televisivo, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo.

La comunicazione evidenzia che il mancato pagamento del canone comporta l’applicazione di specifiche sanzioni e il controllo sulla regolarità di pagamento è demandato a tutti gli Organismi che ordinariamente effettuano controlli sulle imprese, lasciando il dubbio sull’effettivo ambito di applicazione della tassa, a discapito degli imprenditori che utilizzano i personal computer solo per l’attività amministrativa. La normativa, infatti, si riferisce all’uso di strumenti informatici solo per scopi commerciali, elemento non evidenziato chiaramente nella richiesta di pagamento.

Spiega Marco Valenti, vicesegretario di Confartigianato Forlì:  “La normativa, si rifà al Regio decreto del 1938 e prevede che gli apparecchi per la ricezione delle trasmissioni radiotelevisive debbano pagare il canone che, per le aziende, è appunto speciale. L’importo va da un minimo di 200,91 euro per officine, studi professionali, negozi, circoli, alcune tipologie di esercizi pubblici e cresce a 401,76 per alberghi, altri esercizi pubblici, o uffici, per salire ancora gradualmente fino a oltre 6mila euro per alberghi di lusso. Cifre importanti, che pesano sui bilanci già in affanno delle aziende. La massiccia azione, effettuata nell’ultimo periodo dalla Rai, volta al recupero dell’evasione del canone, è vissuta, infatti, dalle imprese, in questo momento di particolare difficoltà economica, come un’ulteriore vessazione, che si aggiunge alle già numerose disposizioni di legge che prevedono balzelli della più svariata natura. Stiamo cercando di chiarire se la tassa verrà applicata a tutte le aziende in possesso di pc, indipendentemente dall’utilizzo svolto, o se interessi solo coloro che sfruttano il Digital Signage per veicolare messaggi pubblicitari mostrati ai destinatari attraverso schermi elettronici, i cui contenuti possono spaziare da semplici immagini statiche a video in movimento, comparabili in tutto e per tutto a un canale televisivo.”

Confartigianato si sta attivando per ottenere delucidazioni sull’applicazione di questo nuovo onere, manifestando nelle opportune sedi l’iniquità della richiesta nei confronti di coloro che non utilizzano la tecnologia per scopi commerciali o di proiezione di spettacoli televisivi, dvd, filmati o televideo.
 

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