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Canone tv per le aziende, aperta istruttoria contro la Rai

La vicenda delle reiterate richieste di versamento del canone Rai, anche ad aziende che non dispongono di un apparecchio per la ricezione delle trasmissioni televisive, trova finalmente risposta.

La vicenda delle reiterate richieste di versamento del canone Rai, anche ad aziende che non dispongono di un apparecchio per la ricezione delle trasmissioni televisive, con una "crescente aggressività nei contenuti e nei toni della comunicazioni", trova finalmente risposta. L’Autorità Garante per le Comunicazioni e il Garante per la privacy stanno per aprire formale istruttoria contro la Rai dopo il sollecito di Confartigianato. Il caso era stato sollevato proprio da Confartigianato Forlì, dopo aver ricevuto le lamentele degli imprenditori subissati dalle richieste di ottemperare al versamento del canone per il possesso di apparecchi televisivi in realtà non detenuti.

"Le stesse imprese si sono poi viste recapitare ulteriori solleciti, pur avendo inviato la cartolina predisposta per comunicare che nella sede dei lavori non erano presenti apparecchi televisivi, tanto che da febbraio a oggi, molti imprenditori hanno ricevuto quattro differenti comunicazioni dai toni sempre più minacciosi" si legge in una nota dell'associazione degli artigiani.

Chiarisce il vicesegretario di Confartigianato Forlì Marco Valenti “alcuni imprenditori, alla luce di quanto ricevuto, pur non possedendo televisori né strumenti di diffusione del segnale televisivo, hanno dichiarato di voler effettuare il pagamento per non avere eventuali problemi in futuro. Iniziamo a sospettare che l'intento della RAI sia proprio quello di stressare al massimo le imprese sperando in qualche cedimento. In quanto rappresentanti degli interessi delle imprese siamo impegnati per far cessare definitivamente questa vergognosa azione intimidatoria.”

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