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Cariromagna, pompati 258 milioni di nuovi finanziamenti all’economia romagnola

Stabile a 4 miliardi il totale dei crediti alla clientela e, se consideriamo gli impieghi allargati effettuati tramite altre società del Gruppo, ammontano a 4,6 miliardi

Il consiglio di amministrazione di Cariromagna, presieduto da Adriano Maestri, ha approvato i risultati al 31 marzo presentati dal direttore generale Bruno Bossina. Cariromagna, presente nelle province romagnole con 84 filiali al servizio di circa 152mila clienti, ha continuato a operare privilegiando il rapporto con l’economia del territorio di riferimento, sostenendone la crescita ed erogando nel primo trimestre dell'anno 258 milioni di euro di nuovi crediti a medio lungo termine, di cui il 62% alle imprese e il 38% agli investimenti, per lo più immobiliari, delle famiglie.

Stabile a 4 miliardi il totale dei crediti alla clientela e, se consideriamo gli impieghi allargati effettuati tramite altre società del Gruppo, ammontano a 4,6 miliardi. La fiducia dei risparmiatori ha sostenuto le attività finanziarie della clientela presso la banca che sono cresciute a 5,5 miliardi (+1,1% rispetto a dicembre 2015), di cui 1,9 miliardi di raccolta diretta (+3,4%) e 3,6 miliardi di raccolta indiretta, in lieve aumento. I coefficienti patrimoniali, in crescita rispetto a dicembre 2015, si sono mantenuti su livelli superiori ai limiti regolamentari di Basilea 3, Common Equity Ratio all’11,2%, Tier 1 Ratio e Total Capital ratio all’11,3%. I proventi operativi netti ammontano a 41,3 milioni di euro (-0,7% rispetto a pari periodo del 2015, +1,1% escludendo i 0,7 milioni di contributi al Fondo di Risoluzione Europeo).

Gli oneri operativi, gestiti sempre con estrema attenzione, calano a 21,6 milioni (-1,8%). Positivo il risultato della gestione operativa che ha raggiunto i 19,6 milioni (+0,6%. Se escludiamo i contributi al Fondo di Risoluzione Europeo si registra un incremento del 4,4%), a dimostrazione dell’attenta politica commerciale della banca e dell’elevata efficienza, attestate da un cost/income ratio al 52,4%.  Gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi sono pari a 10,1 milioni, in diminuzione del 29,1% rispetto ai 14,2 milioni del primo trimestre del 2015, con un livello di copertura delle sofferenze del 60%, pur in uno scenario economico ancora fortemente volatile. Per le dinamiche sopra evidenziate, in particolare grazie al buon andamento del risultato della gestione operativa, il primo trimestre del 2016 si chiude con un risultato netto di 6 milioni di euro, in aumento di 2,8 milioni rispetto al marzo dello scorso anno. 

“Cariromagna, anche durante le fasi di incertezza dovuta all’elevato grado di complessità del quadro macroeconomico e alla perdurante volatilità - ha sottolineato il presidente Adriano Maestri - ha continuato a sostenere le imprese e le famiglie erogando 258 milioni di euro di nuovo credito a medio-lungo termine. Della capacità di Cariromagna di fare banca e delle sue buone prospettive sono convinti gli oltre 150 mila clienti che auspichiamo in continuo sviluppo, grazie anche alla crescente attività di “banca virtuale” che permette di operare 24 ore su 24 e in località e contesti economici non coperti dalla rete territoriale. Consapevoli delle sfide che ancora ci attendono proseguiremo come abbiamo sempre fatto,  persuasi che solo una gestione efficiente, attenta e corretta siano alla base del rapporto fra la banca e tutti i suoi interlocutori".

"Il 2016 continuerà ad essere un anno particolarmente sfidante, con un difficile contesto operativo in cui riteniamo prioritario il rafforzamento del dialogo tra imprese e banca - ha aggiunto Bruno Bossina, direttore generale di Cariromagna -. Questo è lo spirito dell’accordo siglato con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per supportare l’agricoltura e le filiere agroalimentari. L’agricoltura è il motore di crescita per questo paese e noi riteniamo che l’economia reale sia la priorità assoluta per la nostra banca. Ci tengo inoltre a sottolineare il rapporto di collaborazione sempre più stretto con i Confidi e le associazioni di categoria".
 

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