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Economia

Cariromagna, approvato il bilancio semestrale: forte crescita dei finanziamenti

Il semestre si chiude con un risultato netto positivo di 0,6 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al pari periodo del 2014 (+0,3 milioni di euro)

Il consiglio di amministrazione di Cariromagna, presieduto da Adriano Maestri, ha approvato il bilancio al 30 giugno presentato dal direttore generale Mauro Federzoni. "Cariromagna, operante nelle province romagnole con 85 filiali al servizio di oltre 150.000 clienti, ha confermato la sua attenzione verso il territorio continuando a fornire credito a imprese e famiglie - evidenza Federzoni -. Forte del radicamento nel proprio mercato e della solidità del Gruppo di appartenenza ha sostenuto tutte le realtà economiche-produttive con 695 milioni di euro di erogazioni, quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2014, di cui il 78% alle imprese e il 22% agli investimenti, per lo più immobiliari, delle famiglie".

Il totale dei crediti alla clientela, a breve e medio lungo termine, ha così raggiunto i 4,1 miliardi in crescita del 3,7% (4,6 miliardi +3,4% se consideriamo gli impieghi allargati, effettuati tramite altre società del Gruppo). Le attività finanziarie della clientela presso la banca, che si mantengono a 5,2 miliardi, hanno registrato una ricomposizione a favore del risparmio gestito, cresciuto a 2,2 miliardi (+11,4% rispetto a dicembre 2014), e hanno visto Cariromagna al fianco della propria clientela con prodotti, servizi ed attività consulenziali. I proventi operativi netti ammontano a 85,5 milioni (-2,9% rispetto giugno 2014), con una diminuzione degli interessi netti e una forte crescita delle commissioni nette (+17,5%), dovuta alla sostenuta dinamica della componente relativa al risparmio gestito (+73,3%).

Gli oneri operativi si attestano a 43,1 milioni con un risultato che conferma l’efficacia della politica di contenimento e di razionalizzazione dei costi (-2,3%) attuata da tempo da Cariromagna. Si conferma un elevato livello di efficienza gestionale, attestato da un cost/income ratio al 50,4%. Il quadro macroeconomico presenta ancora segnali di incertezza che si riflettono sull’andamento della qualità del credito. Le rettifiche nette su crediti ammontano a 40,6 milioni, in aumento di 1,8 milioni rispetto a giugno 2014 (+4,7%). Per questo motivo il semestre si chiude con un risultato netto positivo di 0,6 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al pari periodo del 2014 (+0,3 milioni di euro). Coefficienti patrimoniali si sono mantenuti su livelli superiori ai limiti regolamentari di Basilea 3 (Common Equity Ratio, Tier 1 Ratio e Total Capital ratio al 10,6%).

“Cariromagna sta svolgendo al meglio il proprio compito- ha sottolineato il presidente Adriano Maestri – che è quello di fare credito, ovvero quello di non fare mancare risorse a chi ha piani sostenibili di sviluppo. Siamo una banca al servizio dell’economia reale e anche in questo primo semestre del 2015 abbiamo proseguito ad erogare credito in maniera rilevante a famiglie e imprese per 695 milioni, continuando ad esercitare la nostra primaria funzione di sostegno dell’economia del territorio, finanziandone lo sviluppo e favorendone la propensione al risparmio e ad aiutare le imprese sulla scelta delle loro strategie di sviluppo .”

“In un contesto ancora incerto, seppur in miglioramento - ha aggiunto il direttore generale Federzoni – Cariromagna ha consolidato i propri valori, e forte di una tradizionale prudenza nella gestione dei rischi e del capitale, di un saldo rigore nel controllo dei costi, è riuscita a raggiungere positivi risultati. A trainare l’economia è ancora una volta l’export. Le imprese, per la loro crescita e la loro stessa sopravvivenza, devono fare sistema, aprirsi al commercio con l’estero e conoscere le potenzialità dei nuovi mercati digitali. Cariromagna si pone a fianco delle aziende non solo come un partner finanziario ma come un vero e proprio partner industriale, proponendo soluzioni innovative per il business e favorendo l’incontro tra domanda e offerta, in uno scenario internazionale. In questo quadro la Banca ha favorito le iniziative atte a fare sistema, creando l’innovativo Programma Filiere, con lo scopo di aiutare le PMI riconoscendo valore alla loro appartenenza alla filiera produttiva.”

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