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Caro energia, Confcommercio: "Situazione drammatica. A rischio migliaia di posti di lavoro"

Zattini (Confcommercio) sull'effetto dei rincari: "I costi dell’energia sono ormai, anche nel territorio forlivese una vera emergenza"

"I costi dell’energia sono ormai anche nel territorio forlivese una vera emergenza". Il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, non usa troppi giri di parole per sintetizzare gli effetti a catena che sta innescando il caro energia. Tra questi i "costi insostenibili per le imprese", ragion per il quale "senza l’intervento delle istituzioni locali a rischio centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro". L’iniziativa promossa da Fipe “Bolletta in vetrina” ha suscitato grande attenzione e visibilità mediatica perché, sostiene Zattini, è straordinaria e drammatica la situazione del sistema imprenditoriale locale. L’opinione pubblica si è resa conto della situazione energetica che colpisce le imprese del terziario, ma in generale tutte le imprese produttive".

Argomenta il direttore di Ascom-Confcommercio: "Se da una parte si sta aspettando che il nuovo governo, quello che nascerà dalle prossime elezioni politiche , fornisca risposte immediate accelerando sul recovery Found energetico europeo e sulla fissazione di un tetto al prezzo del gas, dall’altra diventa indispensabile che le Istituzioni locali lavorino in sinergia per trovare fin da subito modalità di aiuto e sostegno alle imprese  del territorio. La Camera di commercio in primis ma anche i Comuni, la Provincia, la Regione  e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì “dovrebbero” considerare questo contesto storico un contesto emergenziale quale è, e quindi  intervenire a sostegno del mondo economico e dell’occupazione".

"Ognuno per la propria parte, ognuno per le proprie disponibilità deve trovare risorse da destinare al sostegno del sistema produttivo , per evitare che a brevissimo centinaia di imprese chiudano i battenti - continua Zattini -. Ogni singola Istituzione deve trovare nel proprio bilancio risorse da destinare alle attività locali, a costo di riconvertire voci meno urgenti. Nessuno si può chiamare fuori, nessuno". Conclude il direttore di Ascom-Confcommercio: "Oggi è in gioco il nostro futuro e tutti dobbiamo fare la nostra parte. Non è certo ipotizzabile che la soluzione venga dal territorio, ma auspichiamo che dal territorio arrivino segnali concreti di aiuto e di sostegno. Centinaia sono le imprese di piccole e piccolissime dimensioni che se non adeguatamente sostenute si vedranno costrette alla chiusura con ripercussioni gravissime sul mondo occupazionale . In questo contesto così complicato, anche le società di scopo dovrebbero fare il loro il Consorzio Acque ed  Hera,solo per citarne alcune . È tempo di decidere, insieme". 

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