La chiusura di Eataly scuote il centro, Zattini (Confcommercio): invidiato da fuori, ma non capito dai forlivesi
L'INTERVISTA - Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, non nasconde il proprio rammarico nel vedere spente le luci di Palazzo Talenti Framonti, che illuminavano le serate di Piazza Saffi
La chiusura di Eataly? "Un altro pezzo di centro storico che viene a mancare". Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, non nasconde il proprio rammarico nel vedere spente le luci di Palazzo Talenti Framonti, che illuminavano le serate di Piazza Saffi con il ristorante, la pizzeria e il negozio di prodotti di qualità col marchio del brand di Oscar Farinetti. La chiusura, si sofferma Zattini, "corre il rischio di indebolire ulteriolmente l'attrattività del centro e speriamo quanto prima che venga trovato un sostituto che possa occupare quegli spazi. Ora siamo nella fase della riflessione in cui la Fondazione Carisp, proprietaria dell'immobile, dovrà fare valutazioni interne per capire qualche futuro dare".
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Zattini, la notizia della chiusura di Eataly è arrivata come un fulmine a ciel sereno...
Tutto il territorio faceva un po' affidamento sulla bontà del progetto Eataly. Ma purtroppo dal punto di vista economico non è riuscito a dare quelle risposte che probabilmente tutti avremmo auspicato.
E perchè non è andato bene?
Se il progetto non è decollato è perchè c'è stata una risposta inadeguata da parte dei cittadini forlivesi.
In che senso?
Quando venne inaugurato l'opinione pubblica forlivese ha visto in Eataly un investimento straordinario ed addirittura impensabile per una città come Forlì, considerando che il target d'investimento è un altro. Dagli altri territorio venivamo visti come dei privilegiati. Il ruolo della famiglia Silvestrini è stato centrale. Ma non c'è stata da parte dei cittadini una risposta adeguata.
E solo colpa dei forlivesi?
Alla chiusura potrebbero aver inciso anche difficoltà legate alla flessibilità della mobilità, ma la pandemia potrebbe aver accelerato in un investimento non più economicamente sostenibile. Questo tipo di società agiscono secondo dinamiche di mercato. Anche altri grandi brand mondiali hanno iniziato a chiudere centinaia di punti vendita in tutto il mondo. E questo testimonia in un momento come quello che stiamo attraversando le grandi difficoltà causate dalla pandemia alle imprese.
Come risorgerà Palazzo Talenti Framonti?
E' necessario avere un grande attrattore, in grado di catalizzare le persone in centro storico. Eataly aveva quella funzione in un contesto urbanistico meraviglioso.
Un possibile utilizzo da parte di un gruppo del settore alimentare?
Chiunque è interessato deve vedere in quella soluzione quella ideale per l'investimento. Come era collocato Eataly era la soluzione più facilmente realizzabile. Bar al piano terra e ristorazione al secondo e terzo piano era una buona formula. Quindi si potrebbe replicare lo schema, con un esercizio del settore alimentare al piano superiore. Ma questo deve ritrovare rispondenza in persone interessate ad investire.
Dopo la chiusura di Eataly la Cgil chiede all'amministrazione comunale "un progetto per il centro storico, che vada nella direzione opposta di quanto annunciato" e che è "dannoso pensare che la soluzione passi dal riportare le auto in piazza".
Fino ad oggi il progetto del centro storico, inevitabilmente, ha subìto un rallentamento a causa della pandemia da covid-19. E' inutile pensare che in quest'ultimo anno e mezzo ci potesse essere un accelerazione su tutti quelli che sono i provvedimenti da adottare, quando la situazione che si è venuta a creare era quella di salvaguardare le imprese. E' da questo punto di vista l'amministrazione è andata oltre le proprie possibilità, nel senso che ha fatto ogni sforzo utile per sostenere la difficoltà delle imprese, con ristori attraverso le risorse a disposizioni.
Tornando al centro, cosa occorre?
A questo punto qualche accelerazione sugli investimenti da fare va messa in campo, ragionando sull'ipotesi che nel periodo ante-covid venivano valutate. Si spera d'uscirne presto dalla pandemia per prepararci pronti con risposte riguardo la flessibilità in termini di mobilità, sosta ed altro. Ripeto, l'amministrazione ha fatto parecchi sforzi in questo periodo per cercare di sollevare le imprese da situazioni critiche, con un segnale concreto e imporante.
Un altro tema dolente è il caro affitti...
Assolutamente. Bisogna comprendere che il valore degli immobili negli anni è cambiato. E in centro ce ne sono parecchi. Ma ci tengo a fare un'altra osservazione?
Quale?
Bisogna mettere mano alle politiche abitative. E il sindaco Gian Luca Zattini lo ha già inserito nel suo programma di mandato. Non è pensabile che all'interno del centro storico che immobili di pregio e meravigliosi siano stati trasformati in tanti monolocali.
Un aiuto per la ripresa potrebbe arrivare dal Recovery Found?
E' la speranza di tutti. Tante aziende, quando ritorneremo in zona gialla, non si troveranno nelle condizioni di ripartire. Il tema è la ripartenza. Dai ristori c'è infatti un riconoscimento di appena il 6-7% sui mancati guadagni.