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Banche / Dovadola

Una nuova banca destinata a chiudere nell'entroterra, la Cgil: "Un problema che la politica deve affrontare"

La Cgil, insieme alla Federconsumatori, lancia un "appello a tutti gli Istituti di credito, alle forze politiche e alle Istituzioni per affrontare complessivamente il tema"

E' fissata per il mese di giugno la chiusura della filiale della banca Intesa Sanpaolo di Dovadola, ultimo istituto di credito rimasto attive sul Comune di Dovadola dopo la chiusura della filiale di Unicredit.  "Nel nostro territorio assistiamo da qualche anno ad una vera e propria desertificazione bancaria perdendo così servizi di prossimità irrinunciabile per tante persone rendendo sempre più difficile la vita nei territori", sono le osservazioni di Maria Giorgini, Marzia Abbonizio, Milad Basir e Alessandro Contoli, rispettivamente segretari di Cgil Forlì, Spi Cgil Forlì, Fisasc Cgil Forlì e Federconsumatori.

La Cgil, insieme alla Federconsumatori, lancia un "appello a tutti gli Istituti di credito, alle forze politiche e alle Istituzioni per affrontare complessivamente il tema e definire soluzioni strutturali che da un lato insistano sugli istituti di credito per incentivarne la presenza sul territorio e dall’altro individuino nuove forme, anche pubbliche, di assistenza digitale per affrontare la difficile fase della transizione. E’ vero che le tecnologie sono cambiate e i clienti che hanno più familiarità con il web trovano più comodo usare cellulari e pc anziché andare in filiale ma è anche vero che così la banca ottiene significativi risparmi di gestione, risparmi che non vengono rinvestiti a favore della clientela più fragile che anzi si trova in molti casi sola di fronte a nuove complessità digitali".

"Se tutto questo poi avviene nei territori più piccoli e disagiati si trasforma in un danno per la popolazione che ha meno affinità con le tecnologie e in generale per la popolazione anziana determinando anche una complessiva perdita di attrattività per il territorio dell’Appennino che da anni vive il dramma dello spopolamento - proseguono Giorgini, Abbonizio, Basir e Contoli -. A ciò si aggiunge il fatto che le Banche sono soggetti autorizzati ad erogare credito e gestire le risorse economiche, la perdita di istituti di credito sul territorio rischia di lasciare spazi all’illegalità e criminalità di faccendieri non autorizzati che possono determinare vere e proprie truffe approfittando dei soggetti più deboli".

"In ultimo vorremmo specificare la nostra scelta di stare vicino alle persone e non abbandonarle, abbiamo aperto una nuova sede della Cgil a Dovadola con l’aggiunta dei servizi Inca a quelli di Cgil, Spi e Teorema e sempre nel territorio abbiamo istituito l'insediamento di Federconsumatori con presenze programmate. Sempre nell'ottica di stare vicino alle persone e offrire loro un servizio di prossimità e di qualità - viene ricordato -. Ciò che chiediamo è che tutte le istituzioni si adoperino in tutte le sedi nazionali, regionali, provinciali e territoriali per discutere con gli istituti di credito identificando progettualità che invertano una tendenza, diversamente le persone saranno sempre più sole e i nostri territori sempre più isolati".

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