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Cittadini contro la Sabbatani, la Provincia: "Impianto più moderno"

L'autorizzazione per il nuovo stabilimento della Sabbatani, con 170mila galline ovaiole da trasferire nel nuovo impianto, è arrivata dal Comune di Forlì. E' questo l'ente che ha gestito dal punto di vista ambientale la vicenda

L'autorizzazione per il nuovo stabilimento della Sabbatani, con 170mila galline ovaiole da trasferire  nel nuovo impianto, è arrivata dal Comune di Forlì. E' questo l'ente che ha gestito dal punto di vista ambientale la vicenda. Sono i concetti che vuole precisare l’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale Maurizio Castagnoli: “La valutazione di impatto ambientale per la delocalizzazione di alcuni capannoni avicoli nella valle del Rabbi, ed in particolare a San Lorenzo in Noceto, per demolire otto vecchi capannoni e costruirne tre nuovi, è stata condotta dal Comune di Forlì”.

Da parte sua “La Provincia di Forlì-Cesena ha partecipato alla conferenza dei servizi e ha valutato positivamente le tecnologie applicate nei nuovi capannoni, giudicandole migliorative della qualità ambientale rispetto ai vecchi. Nell’ambito della valutazione di impatto ambientale comunale, la Provincia ha quindi rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale”. La Provincia è stata tirata per la giacchetta dal “Comitato per la tutela della valle del Rabbi”, formato dai cittadini di Fiumana timorosi dell'effetto che avrà il nuovo stabilimento, posto nel comune di Forlì ma ad appena 300 metri dalle case di Fiumana, vale a dire nel comune di Predappio.

La contro-protesta è, invece, dei dipendenti Sabbatani, a sostegno dell'azienda e del nuovo stabilimento. Sulla vicenda anche il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti ha preso la sua posizione, spiegando che “se lo stabilimento rispetta le norme vigenti, bisogna anche difendere l'occupazione”.

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