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Coldiretti: "Il nostro grano minacciato da speculazioni"

“Siamo oggettivamente preoccupati – afferma il presidente Coldiretti Forlì-Cesena Andrea Ferrini – in primis per l’ennesimo sbarco di materia prima tossica proveniente dal Sudamerica"

L’arrivo di grano duro dal Messico, sbarcato nei giorni scorsi al porto di Bari e risultato positivo alle aflatossine, preoccupa Coldiretti. “Siamo oggettivamente preoccupati – afferma il presidente Coldiretti Forlì-Cesena Andrea Ferrini – in primis per l’ennesimo sbarco di materia prima tossica proveniente dal Sudamerica e destinata anche alla nostra regione e, in secondo luogo, per i nostri produttori che potrebbero trovarsi con prezzi ridotti al minimo a causa delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da ‘spacciare’ poi come pasta o pane Made in Italy”.

Ferrini punta il dito, in particolare, contro “la mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato, comportamento - aggiunge - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta”. L’intervento del Corpo Forestale e il blitz degli agricoltori Coldiretti ha consentito di sequestrare il grano scaricato dalla nave Ecopride (stazza 44.647 tonnellate), battente bandiera panamense e proveniente da Cristobal, Messico. Il grano contaminato era destinato alla produzione di pasta senza alcuna indicazione in etichetta sulla reale origine del frumento.

Sette, in totale, i camion fermati dalle autorità pugliesi, con il grano contenuto nei cassoni poi sottoposto ai test di rito che hanno dato esito positivo. Ora si attendono le analisi di conferma: “Se il grano è effettivamente contaminato da aflatossine, che sono altamente tossiche e sono ritenute essere tra le sostanze più cancerogene esistenti – afferma Coldiretti - risultano contaminati anche pane e pasta che ne potrebbero derivare perché le aflatossine sono resistenti alle alte temperature”. A tal riguardo, Coldiretti si è mobilitata per chiedere controlli più severi sui prodotti importati e l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano impiegato.

‘C’è bisogno di più trasparenza sul mercato – conclude Ferrini – non è possibile che in campagna le quotazioni scendano al di sotto dei costi di produzione mentre, in netta controtendenza, i prezzi alimentari facciano registrare una crescita dello 0,6% nei freschi e dello 0,3% nei trasformati. Se le istituzioni preposte – è l’appello del Presidente - non intervengono in modo rapido e concreto per tutelare le produzioni nostrane, le più sicure e controllare d’Europa e del mondo – è a rischio il futuro della Fattoria Italia”.

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