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Comune in debito con i fornitori, il PdL contro Briccolani

“Da almeno un anno l’amministrazione comunale forlivese non sta pagando oltre 300 aziende per i servizi prestati rendendo così ulteriormente critica la situazione per le imprese"

“Da almeno un anno l’amministrazione comunale forlivese non sta pagando oltre 300 aziende per i servizi prestati rendendo così ulteriormente critica la situazione per le imprese artigiane del territorio già duramente colpite dalla crisi” affermano Fabrizio Ragni ed Alessandro Spada, consiglieri comunali del PDL.

“Il debito dichiarato ha raggiunto quota 21 milioni di euro. Sconcertanti e fuori luogo appaiono le dichiarazioni dell’assessore al bilancio Emanuela Briccolani la quale per giustificarsi estrae il coniglio dal cilindro ed afferma che il Comune pur avendo a disposizione 43 milioni di euro per le imprese creditrici non può pagare a causa Patto di Stabilità imposto dal Governo”.

“Tanto valeva che l’assessore avesse colpevolizzato il Governo anche per la pioggia di questi giorni”..     

“La verità è che l’amministrazione comunale ha dato piena prova di non sapere navigare, nemmeno a vista. Le fatture oggi in sospeso (gli ultimi pagamenti risalgono a ottobre novembre 2010) riguardano per il 60 – 70 % investimenti programmati, e quindi mutui, da amministrazioni precedenti a quella attuale. Se non potevano essere pagati i mutui già accesi figuriamoci i fornitori” dichiarano i consiglieri.                            

“In un quadro in cui l’indebitamento comunale tocca quota 140 milioni di euro ci chiediamo perché l’amministrazione comunale abbia contratto nuovi debiti il cui pagamento sarebbe stato possibile solo in violazione del Patto di Stabilità e quindi esponendo l’Ente a dover pagare l’ammontare dello sforamento in termini di decurtazione di trasferimenti dallo Stato” continuano Ragni e Spada presentando un’interrogazione urgente question – time al Sindaco Balzani.

“Se gli investimenti erano stati effettivamente programmati, vogliamo sapere perché non sono stati preventivamente informati i fornitori del rischio d’insoluto che avrebbero corso”.      
          
“Nonostante la gravità della situazione la sinistra non trova di meglio che rinviare il consiglio comunale di oggi (lunedì) con la ipocrita formula della mancanza di argomenti, ignorando completamente le ragioni delle imprese artigiane del territorio ed impedendo la possibilità di  discuterne i problemi in sede istituzionale” concludono Ragni e Spada.

“E’ parimenti sconcertante l’inconsistenza del segretario del PD Marco di Maio che almeno a parole aveva aderito all’idea di aumentare il numero delle sedute del consiglio per portare in Comune i problemi della città e del lavoro”.       
 

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