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Confartigianato ABC: 18 studenti premiati per la migliore idea imprenditoriale

Afferma Collina: "Viviamo in un Paese che sta rinunciando alla cultura, tagliando risorse destinate all’istruzione, all’insegnamento di quei saperi che, a torto, sono considerati un lusso"

Si terranno sabato, a partire dalle ore 11.20 nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale di Forlì, le premiazioni della terza edizione di Confartigianato Annual Business Contest, la gara fra classi quarte dell’Industriale. Un’occasione per dare un riconoscimento all'abilità degli studenti che hanno saputo costruire l’idea imprenditoriale maggiormente credibile e concretizzabile, attraverso la redazione di un buisiness plan, frutto delle lezioni, frequentate al di fuori dell’orario scolastico, con esperti messi a disposizione dall’Associazione.

Un percorso che vuole avvicinare i giovani al fare impresa, in modo divertente. Spiega Mauro Collina, coordinatore del Gruppo Giovani Imprenditori, movimento che ha ideato il progetto, "nei Paesi dell’Ocse il 40% della popolazione giovanile ha almeno una laurea, percentuale che giunge al 55% in Canada, Giappone e Russia. In Italia, invece, il dato è fermo al 20%. La causa non è da ricercare solo in una questione economica, ma sulla mancanza di prospettive, la formazione non viene più considerata lo strumento idoneo per entrare nel mondo del lavoro. Eppure viviamo nella società della conoscenza, nella quale anche l’economia si sta “culturalizzando” e si fonda sulla capacità di utilizzare beni ad alta tecnologia. Mai come ora è vitale creare contatti fra mondo dell'istruzione e impresa".

Continua Collina: "Viviamo in un Paese che sta rinunciando alla cultura, tagliando risorse destinate all’istruzione, all’insegnamento di quei saperi che, a torto, sono considerati un lusso. Una recente indagine ha evidenziato che anche il made in Italy, considerato il baluardo della nostra economia, in realtà è in preda a un costante processo di erosione rispetto ai competitor globali. Gli altri paesi lavorano sull’identità culturale non soltanto in termini di passato, ma rafforzano le potenzialità attuali, consapevoli che la leadership sui mercati globali passa anche attraverso la cultura, intesa come produzione creativa, organizzazione dell’educazione e ricerca scientifica. L’Italia segna il passo, si ripiega su se stessa e perde terreno. Manca spazio di crescita per la “classe creativa”, coloro che rompono gli schemi del passato e generano futuro".

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