rotate-mobile
Economia

Il settore alimentare volano dell'economia regionale: in crescita la ristorazione

Nel ruolo di padroni di casa il segretario Roberto Faggiotto e il presidente Luca Morigi, che hanno ribadito la centralità del buon cibo nella cultura italiana e nel made in Italy

La situazione dell'artigianato alimentare in Emilia Romagna è stata al centro di un tavolo di Confartigianato di Forlì, che si è svolto nella sede di Casa Artusi alla presenza del direttivo della Federazione Regionale. Hanno partecipato i presidenti e i segretari di tutte le associazioni dell’Emilia Romagna. Sulla base dei dati forniti dall’ufficio studi confederale è stata analizzata una realtà, sostanzialmente positiva, costituita da 8.110 imprese operanti nel comparto (in sostanziale tenuta) in regione. Un trend positivo anche per la provincia di Forlì-Cesena, che conta 838 aziende (+1,5% nei primi sei mesi dell’anno) e che rappresentano il 25,7% di quelle totali. Tra la crescita dell’export (tra le più forti in regione: +19,8% nei primi sei mesi dell’anno) e gli acquisti online, in cui gli emiliano romagnoli sono i primi in Italia, le opportunità non mancano.

Export alimentare in aumento

Come dichiarato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna "spesso, parlando di filiera agroalimentare, viene messo in secondo piano il contributo apportato dalle imprese artigiane. I dati mostrano invece come queste realtà siano determinanti in una prospettiva di crescita. La nostra regione è una fucina di eccellenze enogastronomiche di cui l’artigianato è protagonista ed è la prima in Italia per acquirenti online nel comparto, dimostrando che l’innovazione può fare la differenza. L’aumento dell’export alimentare rafforza l’idea che, attraverso l’online e il multimediale, possiamo arrivare a una moltitudine di nicchie di interesse, in tutto il mondo, come mai prima d’ora".

Qualità e attenzione

Nel ruolo di padroni di casa il segretario Roberto Faggiotto e il presidente Luca Morigi, che hanno ribadito la centralità del buon cibo nella cultura italiana e nel made in Italy “le nostre imprese coniugano la qualità e l’attenzione al prodotto con la valorizzazione del bello e del buono del territorio. L’eccellenze dell’artigianato rappresentano il fiore all’occhiello della nostra produzione nel mondo: oggi, come sottolineano i dati dell’ufficio studi, grazie alla maggiore attenzione alla qualità da parte del consumatore e alle nuove tecnologie, si aprono interessanti opportunità per i nostri imprenditori”. Testimonial dell’incontro anche la vice-presidente di Casa Artusi, Laila Tentoni e i titolari del ristorante "La Campanara" di Pianetto di Galeata, Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi.

In crescita la ristorazione

I dati, aggiornati a giugno 2017, evidenziano che sono 8.110 le aziende artigiane dell’alimentare e rappresentano il 22,6% delle 35.818 imprese totali registrate nel settore. Rispetto allo stesso periodo del 2016 si registra una tenuta con una variazione tendenziale prossima allo zero (-0,4%). Nel territorio, nell'ambito della produzione alimentare artigiana, il comparto più consistente è quello della pasticceria, panifici e gelaterie che conta 3.080 imprese, pari al 38% del settore, seguito dal comparto della lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi e pesce con 470 imprese, pari al 5,8%, della pasta con 440 imprese, pari al 5,4%, dall'industria lattiero-casearia con 208 imprese, pari al 2,6% e dal comparto di tè, caffè, cacao e derivati, condimenti e spezie con 85 imprese, pari all’1%. Sono inoltre presenti delle importanti nicchie produttive quali il comparto dei vini, distillerie, birre e altre bevande con 67 imprese, pari allo 0,8%, della produzione di oli e grassi vegetali e animali con 54 imprese, pari allo 0,7%, della
​l
avorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne con 37 imprese, pari allo 0,5% e della lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei con 13 imprese, pari allo 0,2% del settore. Il settore dell'artigianato alimentare si completa con la componente che coniuga produzione e servizio rappresentata dai servizi di ristorazione e dei cibi per asporto, dove operano 3.514 imprese, pari al 43,3% del totale.​ ​Analizzando la distribuzione delle imprese artigiane del settore sul territorio si osserva che oltre la metà (56,4%) si concentrano in quattro province e precisamente a Bologna (19%), Modena (14,4%), Reggio Emilia (11,6%) e Parma (11,4%).​ Tuttavia, la ​crescita maggiore del numero di imprese dell’artigianato alimentare, pari al +1,5%, viene rilevata in provincia di Forlì-Cesena, seguita da Bologna con il +1% e da Piacenza con il +0,8%. ​Da evidenziare come nei territori a forte vocazione turistica si osserva ​un'incidenza più elevata dell’artigianato del comparto di produzione di cibi d’asporto: Ravenna (30,9%), Forlì-Cesena (30,6%) e Rimini (25,1%). 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il settore alimentare volano dell'economia regionale: in crescita la ristorazione

ForlìToday è in caricamento