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Economia

La sfida di Confartigianato: "I comuni montani ripartano dalle imprese. Ma servono infrastrutture moderne"

"I comuni montani e collinari non devono diventare meri dormitori, a vantaggio dei comuni a valle. Dobbiamo ripartire dall’impresa"

Confartigianato di Forlì organizza un convegno dal titolo "Fare impresa in montagna" per promuovere una riflessione sul ruolo dell’artigianato e della piccola impresa nei territori collinari e montani, non solamente come propulsori dell’economia locale, ma anche come strumento di contrasto allo spopolamento di queste aree. "L’obiettivo è riportare all’attenzione delle istituzioni l’urgenza di provvedimenti che possano ridare slancio a queste attività favorendo l’insediamento di nuove realtà - spiega il segretario di Confartigianato di Forlì, Marco Valenti -. Senza l’artigianato di servizio e le piccole imprese, si perde il senso di comunità. I comuni montani e collinari non devono diventare meri dormitori, a vantaggio dei comuni a valle. Dobbiamo ripartire dall’impresa e da ciò che serve per favorirne la crescita, per evitare la desertificazione di queste realtà". 

"Le imprese che operano in questi territori, infatti, necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture che possa colmare i gap che attualmente patiscono nei confronti di chi opera lungo l’asse viario della via Emilia - continua Valenti -. Il primo tema sollevato da chi vive e lavora nel territorio è proprio la viabilità, spesso carente. La riforma delle province ha di fatto creato un vuoto, di cui nessuno pare preoccuparsi. La competenza provinciale sui tratti viari, ritenuti a torto “minori”, fa sì che questi, a causa della manutenzione azzerata dai tagli, divengano pericolosi, quando non inservibili. Occorre invece un piano di costante manutenzione del territorio per scongiurare che si verifichino situazioni d’emergenza quale, per esempio, quella che vivono le imprese del Tramazzo Marzeno con il ponte Rosso o l’annosa questione della Strada Statale 67, da anni la grande incompiuta".

Anche le infrastrutture telematiche non sono sempre adeguate, in alcuni comuni sono ancora in atto interventi per garantire la copertura della banda larga. Aggiunge il presidente Luca Morigi: "Si parla di impresa 4.0 e di digitalizzazione dell’economia. Addirittura sono stati introdotti adempimenti obbligatori per le imprese, come la trasmissione elettronica dei corrispettivi, che richiedono l’utilizzo di internet e della tecnologia per rispondere a quanto previsto dalla normativa.  Impensabile, per un’impresa, non poter accedere alle dotazioni necessarie, come la banda ultralarga, per poter essere sempre connessa, non solo con l’Agenzia delle Entrate, ma con fornitori, clienti o per cogliere i trend del momento. Non è ammissibile che, chi decide di rimanere a operare in un territorio collinare o maggiormente decentrato, debba scontare questa scelta coraggiosa in termini di disservizi".

"L’artigianato e la piccola impresa svolgono una duplice funzione per il territorio, offrendo servizi di cui la comunità abbisogna e creando opportunità lavorative - chiosa -. L’economia italiana si basa sulla piccola e micro impresa, anche artigiana, che spesso opera nei comuni più distanti dal capoluogo, una peculiarità del nostro Paese, che è anche la sua forza. Quello che l’imprenditore chiede è di poter continuare a lavorare, collaborando a ricostruire un contesto favorevole al fare impresa". Spiegano ancora i vertici dell’associazione forlivese “non a caso abbiamo scelto di mantenere operative tutte le nostre sedi zonali, anche quando gli effetti della crisi manifestavano con maggiore violenza i propri effetti. In quel momento sarebbe stato facile realizzare economie di scala chiudendo mandamenti e tagliando i costi legati alla loro gestione".

"Abbiamo fatto optato per la soluzione opposta, rimanendo al fianco dei nostri associati, per garantire una vicinanza, anche fisica, alle imprese - concludono -. Spesso chi si rivolge ai nostri consulenti, al di là della risposta tecnica e della definizione della singola pratica, approfitta del momento di confronto per raccontare le proprie difficoltà, per cercare assieme soluzioni, ma anche come semplice momento di sfogo, per sentirsi meno solo di fronte a quella che viene percepita come burocrazia elefantiaca, esageratamente pesante per piccole realtà. Un confronto che esula dalla nostra mission aziendale, ma che fa parte del nostro quotidiano: è fondamentale il dialogo con l’imprenditore che vive lo stesso territorio del proprio consulente e che sa di poter contare su persone che hanno una conoscenza approfondita non solo del mercato del lavoro, ma del contesto in cui l’azienda opera". 

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