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Confartigianato, "il costo di una popolazione in costante invecchiamento"

In Italia, la popolazione anziana sta evidenziando un processo di crescita inarrestabile. Negli ultimi 150 anni l’incidenza è passata dal 4,2% del 1861, al 20,8% di fine 2011: oggi una persona su cinque ha più di sessantacinque anni.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

In Italia, la popolazione anziana sta evidenziando un processo di crescita inarrestabile. Negli ultimi 150 anni l’incidenza è passata dal 4,2% del 1861, al 20,8% di fine 2011: oggi una persona su cinque ha più di sessantacinque anni. Un dato che si presta a una duplice interpretazione, se, da un lato, le migliori condizioni di vita hanno infatti incrementato la longevità, che per gli uomini si attesta a 79,4 anni e per le donne a 84,5 anni, dall’altro l’invecchiamento ha determinato un aumento del numero di persone colpite da demenza senile.

Luisella Miti, responsabile del patronato Inapa di Confartigianato Forlì, chiarisce “una stima di Confartigianato indica che, nei prossimi quarant’anni, la presenza di anziani registrerà un incremento del 70,8%, a fronte di un aumento del 4,8% della popolazione complessiva: in  pratica un italiano su tre, nel 2050, sarà ultra sessantacinquenne. Demenze e malattie mentali connesse all’invecchiamento oggi interessano 409mila anziani e sono in aumento; qualora le dinamiche di crescita del segmento più anziano della popolazione rispettassero le stime, verosimilmente, si verificherà un conseguente maggior peso anche di queste patologie. Dati che fanno riflettere” continua Miti “poiché oggi i costi del disordine mentale dovuto alle demenze ammontano a 11.439 milioni di euro, pari allo 0,73% del PIL, il processo di invecchiamento della popolazione porterebbe a un incremento nei costi stimabili in 203 milioni all'anno, a valori odierni.”

Le famiglie scontano il prezzo più alto della situazione “la malattia incide pesantemente non solo sulle relazioni familiari, ma anche sui bilanci di coloro che affrontano una situazione che ha una durata media di circa 10 anni. Come patronato Inapa assistiamo le famiglie nell’ottenimento del riconoscimento dell’invalidità, nella richiesta di contributi e, nel caso di lavoratori dipendenti, per l’accesso ai benefici della legge 104.” Conclude Miti “spesso chi vive con un anziano malato ha necessità di essere affiancato per poter usufruire delle opportunità messe a disposizione dalla legge e guidato negli adempimenti burocratici legati a questa dolorosa condizione.”

Un importante servizio per gli anziani colpiti da Alzaheimer e demenze senili è rappresentato dal servizio di assistenza domiciliare integrata, eppure, malgrado la grande rilevanza di questa forma di aiuto il numero medio di anziani presi in carico è ancora basso, la media nazionale è del 4,1% della popolazione anziana, meno della metà di quanto fatto registrare nelle tre regioni con più elevata assistenza domiciliare (10,1% per la media di Emilia-Romagna, Umbria e Friuli-Venezia Giulia). L’Emilia Romagna con il 12% di assistiti è la regione più virtuosa. Se la nostra regione venisse presa a modello si potrebbero ottenere significativi miglioramenti nell’allocazione delle risorse destinate al welfare.

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