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Credito, le banche rispondono a Confartigianato: "Noi vittima di una gogna mediatica"

Dare credito alle imprese è una priorità per il rilancio del sistema produttivo, per questo Confartigianato di Forlì continua il dialogo avviato a dicembre con i principali istituti di credito del territorio per individuare le migliori strategie per instaurare una collaborazione proficua

 Dare credito alle imprese è una priorità per il rilancio del sistema produttivo, per questo Confartigianato di Forlì continua il dialogo avviato a dicembre con i principali istituti di credito del territorio per individuare le migliori strategie per instaurare una collaborazione proficua. Tra gli interlocutori, sensibili alla richiesta dell’associazione, Banca di Forlì, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna e Unicredit. Il presidente Giorgio Grazioso aprendo i lavori ha delineato la situazione dell’imprenditoria locale, caratterizzata dal forte legame con la comunità di appartenenza. Senza l’artigianato di servizio, senza le botteghe artigiane il territorio subirebbe un danno enorme, non solo per la mancanza di servizi essenziali, ma per la perdita di posti di lavoro.

Riuscire a instaurare un rapporto di reale collaborazione con le banche può offrire alle aziende migliori chance di recupero di competitività. Il confronto ha messo in luce l’importanza della comprensione da parte degli imprenditori dei corretti comportamenti nell’interazione con gli istituti di credito, per avere accesso alle diverse forme di finanziamento. Stefano Capacci direttore generale di Cassa dei Risparmi di Forlì ha posto l’attenzione sull’abitudine degli imprenditori ad affidarsi contemporaneamente a più banche (pluriaffidamento). Tale prassi causa una dispersione delle informazioni sul cliente che si riverbera negativamente nelle condizioni applicate e nella concessione del credito. La soluzione proposta da Capacci è quella di limitare fortemente il numero di banche con le quali si opera, e di creare un flusso comunicativo costante fra impresa e istituto di credito. Altro elemento ritenuto fondamentale e purtroppo spesso ignorato è il fatto che a fronte di un impresa con rating scadente, la banca è costretta ad accantonamenti elevati. Da qui la necessità di selezionare, da parte degli istituti di credito, i migliori clienti, ovverosia coloro che dimostrano di avere non solo una situazione patrimoniale adeguata, ma anche una strategia imprenditoriale ben definita. Fondamentale diviene quindi la conoscenza, da parte degli imprenditori, delle dinamiche bancarie; per esempio, molti non sanno che sino a cinque milioni di fatturato, il bilancio incide al massimo per un 15-20% sulle decisioni di concessione del credito. L’importanza maggiore è assunta da quello che tecnicamente è chiamato “andamentale”: corretto utilizzo dei fidi, puntualità nel pagamento dei mutui e dei fornitori, solvibilità della clientela, Centrale Rischi.

Livio Stellati capo area di Unicredit ha evidenziato come le banche scontino una sorta di gogna mediatica da parte di chi fa informazione, venendo spesso accusate di non erogare credito a chi ne ha necessità; in realtà anch’esse devono rispondere a logiche aziendali e fare gli interessi dei propri azionisti, tutelandosi contro eventuali inadempienze. Per avviare una collaborazione franca è infatti indispensabile sgombrare il campo da preconcetti. Dello stesso segno l’intervento del presidente di Banca di Forlì Daniele Boattini, il quale ha ricordato l’importanza del rapporto fiduciario con l’istituto di credito di riferimento, trasparenza e correttezza sono requisiti fondamentali per poter costruire una relazione soddisfacente per entrambe le parti.

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