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Confcommercio: "Bene la road-map delle riaperture, ma con la guerra si rischia una stagione ancora più drammatica"

Confcommercio Forlì plaude alla road-map di riaperture indicate dal governo in conseguenza delle fine dello stato di emergenza. Ma ora è la guerra a creare pesanti ripercussioni economiche

Confcommercio Forlì plaude alla road-map di riaperture indicate dal governo in conseguenza delle fine dello stato di emergenza. Il Consiglio dei ministri del 16 marzo scorso ha approvato la road-map per l'allentamento delle misure di contenimento contro la pandemia.  Il 31 marzo finisce lo stato di emergenza. Dopo 26 mesi l'Italia abbandonerà il sistema dei colori e la struttura commissariale.

L'obbligo del vaccino rimarrà fino al 15 giugno, ad eccezione del personale sanitario e delle Rsa, e dal primo aprile cadranno tutte le sanzioni, tranne quella pecuniaria. La possibilità di ricorrere allo smart working nel settore privato, senza accordi individuali, sarà prorogata fino al 30 giugno 2022.  Dal primo aprile cade l'obbligo del green pass rafforzato per bar e ristoranti all'aperto. Dal primo maggio stop al green pass.

Il passaporto sanitario rimarrà in vigore fino al 30 aprile, come anche l'obbligo delle mascherine al chiuso. Non sarà inoltre più necessaria la quarantena precauzionale dopo un contatto con un positivo, anche per i non vaccinati. Il green pass rafforzato sarà obbligatorio al chiuso fino alla fine di aprile per: bar e ristoranti (esclusi quelli all'interno di alberghi e di altre strutture ricettive, riservati esclusivamente ai clienti alloggiati); per i centri benessere (anche all'interno di strutture ricettive); piscine e palestre; sport di squadra e di contatto; le sale gioco; centri culturali, sociali e ricreativi; cerimonie civili e religiose; spettacoli; le discoteche; i congressi; gli eventi sportivi al chiuso.     

Solo i turisti stranieri in Italia potranno entrare nei ristoranti con un green pass base (quindi anche con un semplice tampone negativo) a partire dal primo aprile. Il green pass base sarà invece necessario sempre fino al 30 aprile per: mense;  concorsi pubblici; colloqui in carcere. Dal primo aprile la capienza degli impianti sportivi e degli stadi torna al 100% sia all'aperto che al chiuso (con mascherina), come anche le discoteche all'aperto.

Il direttore di Confcommercio Forlì Alberto Zattini sottolinea: "Stiamo andando, a piccoli passi, verso la normalizzazione della nostra vita sociale, abbandonando le tante limitazioni che in questi mesi hanno reso drammatica la situazione per tantissime attività imprenditoriali. Purtroppo, dopo più di due anni di “sofferenza Covid” dall’inizio del conflitto Ucraina-Russia stiamo vivendo un’altra stagione drammatica. Senza commentare il genocidio che si sta perpetrando nei confronti del popolo Ucraino, stiamo registrando nel nostro territorio le ripercussioni economiche del conflitto in corso. Il costo delle fonti energetiche ha reso quasi impossibile, anche nel forlivese,  l’attività lavorativa di tantissimi settori: agenti di commercio e genericamente tutti gli autotrasportatori “strozzati” dagli aumenti di benzina e diesel ,  tutto l’intero sistema produttivo, dalle piccole pizzerie alle grandi industrie, non più in grado di reggere gli aumenti di gas ed energia".

"In questo contesto - prosegue - abbiamo cercato di capire le abitudini delle famiglie forlivesi verificando che anche nel nostro territorio la preoccupazione della guerra “alle porte” ha innescato da una parte il tracollo degli acquisti di tutti quei generi non considerati di primaria importanza (dalle calzature, all’abbigliamento,ecc.) e dall’altra parte la corsa all’approvvigionamento di beni di prima necessità, tante da costringere alcune catene e alcuni singoli a limitare gli acquisti di alcuni prodotti (es. farine, olio di semi,ecc.). Purtroppo le affermazioni di queste ore del Premier Draghi fanno presagire al peggio: stiamo andando, questo il tono delle dichiarazioni, verso il razionamento. Di cosa? Il timore è di tutto considerando che il nostro paese non è autosufficiente rispetto alle fonti energetiche come pure rispetto alle materie prime. Se ciò dovesse succedere, il timore che stiamo registrando come sentimenti dalle nostre imprese è che si possa andare incontro ad una stagione ancora più drammatica dei consumi. Le nostre imprese, i cittadini forlivesi ovviamente si sento impotenti rispetto a questa situazione, semplicemente nutrono la speranza che presto il conflitto possa terminare e si possa tornare ad una vita normale, ormai solo un lontano ricordo".

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