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Economia

Confcommercio contro il Capodanno al Palafiera

Scatta di nuovo la polemica. Questa volta ad essere preso di mira il Capodanno alla Fiera. A puntare il dito contro la gestione dei padiglioni di via Punta Di ferro e l'amministrazione comunale è Confcommercio

Scatta di nuovo la polemica. Questa volta ad essere preso di mira il Capodanno alla Fiera. A puntare il dito contro la gestione dei padiglioni di via Punta Di ferro e l'amministrazione comunale è Confcommercio. “Tocca ora ai Pubblici Esercizi (bar, ristoranti, discoteche, alberghi) ad essere presi nel mirino da una iniziativa programmata per la sera del 31 dicembre e il “Capodanno2012” prossimo venturo.Una mega festa di Capodanno al Palacredito di Romagna con “cena, musica e divertimento”, così come recita la pubblicità all’uopo divulgata”.

Il presidente dell'associazione dei commercianti, Ivano Benazzi, non risparmia le critiche: “Come se non bastasse la crisi economica e la forte restrizione dei consumi che ha investito anche questo specifico settore ad esercitare una fortissima e sleale concorrenza ci si mettono anche i responsabili della Fiera che concedono spazi da utilizzarsi a tali fini e, cosa ancor più grave, le autorità comunali chiamate a concedere temporanee autorizzazioni ai fini di ristorazione, discoteca e spettacolo. Riteniamo che tali determinazioni rappresentino una ingerenza grave nella normale dialettica concorrenziale che intercorre tra le imprese del settore”.

“Queste imprese – continua Confcommercio - offrono servizi alla clientela 365 giorni l’anno, vedono impegnata una complessiva forza lavoro quantificabile in migliaia di addetti nel settore ed ora assistono ad una sottrazione, nella serata più importante dell’anno, di una fortissima quota di mercato da iniziative estemporanee organizzate in luoghi non idonei, guarda a caso pianificate proprio in tale serata. Come abbiamo più volte segnalato le autorità comunali cittadine non solo non sostengono il tessuto imprenditoriale locale ma anzi ne organizzano imboscate, come nel caso delle imposte sulla pubblicità, ponendosi inoltre quale determinante soggetto nel favorire eventi che si pongono oltre la normale concorrenza tra le imprese per di più a beneficio di soggetti esterni alla realtà imprenditoriale del nostro territorio. Una gravissima interferenza cui mai avremmo pensato di assistere. Non è infatti pensabile che una pubblica amministrazione giochi un ruolo determinante nel sostenere questo o altro soggetto a discapito di aziende che nell’arco degli anni hanno esercitato un’attività economica, fornito buona occupazione, pagato le tasse. Tutto ciò in presenza di una crisi devastante per le imprese in generale, per quelle del forlivese in particolare”.

“Più volte abbiamo segnalato l’uso improprio che dei padiglioni fieristici veniva fatto a danno delle imprese locali. Varie iniziative sono state realizzate in contrasto con gli usi cui i padiglioni fieristici avrebbero dovuto essere utilizzati, e cioè supportare l’economia e le imprese del territorio. L’ultimo caso da noi stigmatizzato si riferisce ad “outlet in fiera” promosso pochi anni fa e che grazie al nostro contrasto ha convinto i vertici della Fiera e le Autorità Amministrative comunali a desistere dal procedere in tal senso”.


 

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