Contratto per l'avicunicolo, Confcooperative: "Settore cardine della cooperazione"
Confcooperative, al tavolo delle trattative con le organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, esprime soddisfazione sul risultato finale, sottolineando l'impegno della cooperazione al raggiungimento di obiettivi migliorativi
Raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto interaziendale per l’avicunicolo nella provincia di Forlì-Cesena. Confcooperative, al tavolo delle trattative con le organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, esprime soddisfazione sul risultato finale, sottolineando l’impegno della cooperazione al raggiungimento di obiettivi migliorativi anche in presenza di un andamento del settore non eccezionale.
“E’ un accordo importante per un settore strategico nell’economia locale, che da sempre rappresentiamo come Confcooperative – dichiara il direttore Mirco Coriaci - un settore cardine della cooperazione capace, anche in anni difficili, di garantire occupazione e investimenti. Vorrei sottolineare l’aumento medio di circa 50 euro del salario variabile legato al raggiungimento degli obiettivi di qualità, redittività e produttività e riservando una particolare attenzione a sicurezza sul lavoro e malattie professionali. Due punti che crediamo qualifichino in modo particolarmente positivo l’accordo raggiunto mettendo la prevenzione in primo piano come strumento a beneficio dei lavoratori”.
Il contratto, che verrà sottoposto al vaglio dei lavoratori nelle prossime assemblee, avrà durata triennale ed è valido a livello provinciale. La filiera avicunicola della provincia di Forlì-Cesena ha un valore economico strategico e di caratura nazionale, contribuendo a fornire oltre il 25 per cento della produzione nazionale.
Per Confcooperative è uno dei comparti più importanti del suo sistema cooperativo, con oltre 5.500 addetti, di cui 2.600 donne e un migliaio di lavoratori immigrati e un valore della produzione che arriva a 2 miliardi e 400 milioni di euro.