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Una delle arti più antiche dell'uomo guarda al futuro: un corso per diventare esperti panificatori

Sono 250 imprese nella provincia di Forlì-Cesena che si occupano di produzione di prodotti da forno, per un totale di oltre 1.500 occupati

Lavorare il pane e la pasta è un’arte antica, millenaria, ma quanto mai contemporanea: il comparto dell’arte bianca ha registrato in questi anni una crescita costante, trainata anche dalle attuali tendenze bio e dietetico/nutrizionali. Per rispondere alle richieste di personale qualificato delle aziende del settore, CNA Formazione Forlì-Cesena e CNA Agroalimentare Forlì-Cesena, in collaborazione con Molino Spadoni e altri partner, lanciano il corso per operatore di panificio e pastificio: 600 ore complessive, di cui 360 in aula e 240 di laboratori in azienda.

Sono 250 imprese nella provincia di Forlì-Cesena che si occupano di produzione di prodotti da forno, per un totale di oltre 1.500 occupati. Con questa iniziativa CNA punta a restituire competitività a un comparto di estrema importanza per l’economia del paese, tutelando la tipicità e la specificità del pane artigianale italiano, un patrimonio inestimabile, che conta circa 200 specialità, di cui 95 già iscritte nell’elenco del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Un settore del valore di 7 miliardi di euro con 400.000 addetti operanti in 25.000 imprese, in gran parte di dimensioni familiari, che sfornano in media 100 chilogrammi di pane al giorno ciascuna.

VIDEO - 16 aspiranti panificatori con le mani in pasta

Il corso è stato presentato giovedì nella sede del Molino Spadoni, alla quale hanno partecipato Sergio Ceccarelli, presidente CNA Agroalimentare Forlì-Cesena, Federico Giovannetti, vicepresidente CNA Formazione Forlì-Cesena, Giovanni Ruggiero, responsabile vendite Molino Spadoni e Lorenzo Zanotti, presidente CNA Forlì-Cesena. Presenti anche i 14 aspiranti panificatori. Il corso è per “operatore di panificio e pastificio con competenze nutrizionali e dietologiche specifiche” per i futuri professionisti di lievitazione: rigorosi nella ricerca delle farine, attenti nell’uso della tecnica e nella cura del prodotto finale della sua comunicazione e proposta al cliente. Un taglio in linea con i trend emergenti del settore della panificazione e della contemporanea pasticceria da forno, seguendo l’evoluzione di un mercato sempre più attento alla scelta di prodotti artigianali, sani e biologici.

I 14 aspiranti panificatori seguiranno 360 ore di teoria con l’intervento di esperti del CIRI (Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Agroalimentare dell’Università di Bologna), di Casa Artusi, del sistema CNA e altri qualificati esperti universitari in ambiti nutrizionali. Fra i contenuti: lavorazione impasti, lavorazione sfoglia e formatura semilavorati, lievitazione semilavorati, cottura prodotti di panificazione, nutrizione e innovazione nella dietologia, caratteristiche degli alimenti biologici, principali patologie e intolleranze alimentari, normativa vigente, trattamento materie prime e semilavorati alimentari, sicurezza sui luoghi di lavoro.

A questo si aggiungeranno 240 ore per la parte pratica di manipolazione e cottura in laboratorio. Il Molino Spadoni contribuirà alla formazione degli aspiranti panificatori con un totale di 136 ore, fra parte teorica e pratica, con il suo consulente tecnico Piero Asaro, formatore di decennale esperienza, presidente dell’APW Associazione pizzaioli Acrobatici Siciliani, 3 volte campione mondiale. Nel laboratorio i panificatori si specializzeranno nelle ricette e realizzazione dei principali tipi di pane tradizionale e di quelli più innovativi ed anche sui prodotti dolciari da forno.

Oltre al Molino Spadoni, le altre aziende partner del progetto sono: Antico Forno della
Romagna srl - F.lli Bassini 1963, Il Panificio di Camillo srl, Panificio pasticceria Romagna di Marchi snc, Forno pasticceria Spiga d’oro srl, panificio Castellucci di Castellucci Maurizio, Casa Artusi, Madame Sweet srls. Ol corso, rivolto a persone in cerca di occupazione, è gratuito perché finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Fondo Sociale Europeo.

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