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Covid e crisi economica, Confartigianato: "Decreto Liquidità inutile se le banche non rispondono"

Questo il quadro che emerge da un sondaggio condotto dal Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, realizzato mediante interviste rivolte ai responsabili degli Uffici Credito delle organizzazioni confederate del territorio

"A 40 giorni dal Dpcm liquidità quasi 9 imprese su 10, in Emilia Romagna, non hanno ancora ricevuto il finanziamento fino 25 mila euro. Il 7% rinuncia per la complessità della burocrazia". Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge da un sondaggio condotto dal Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, realizzato mediante interviste rivolte ai responsabili degli Uffici Credito delle organizzazioni confederate del territorio.

"Dispiace dirlo, ma il decreto liquidità è inutile se le banche non rispondono - spiega Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -. La liquidità delle imprese e la loro capacità di fare investimenti per la ripartenza sono fondamentali. Per questo motivo è sconcertante che anche a fronte di una garanzia che proviene dallo Stato, le banche continuino a giocare di sponda, trincerandosi dietro un merito creditizio che ora non può essere l’unico metro di valutazione. Accanto a ciò, e come conseguenza, è davvero ora di dare un taglio alle lentezze della burocrazia. Così non si può più andare avanti".

Come spiega il segretario di Confartigianato Forlì Marco Valenti, "l’indagine ha coinvolto un campione di circa 2.700 imprese interessate variamente distribuite sul territorio regionale. Di queste in media l’80% ha poi effettivamente inoltrato la domanda per l’accesso al credito, con una ampia variabilità che va da un valore minimo del 35% di richieste andate a compimento nella provincia di Piacenza fino ad un massimo del 100% a Ravenna e Rimini. Delle domande presentate, a oggi solo il 12% è stato erogato dagli istituti di credito, con performance tra i territori che spazia dallo 0% a Piacenza fino al 20% per i territori di Forlì, Ravenna e Rimini".

A fianco di questa linea di credito si rileva anche il finanziamento tramite bando, rappresentato da un campione di circa 2.000 imprese interessate ad accedere a questa tipologia di credito su 8 dei territori regionali (si esclude Ferrara). Continua il segretario forlivese: "di queste imprese circa il 56% ha effettivamente concluso le pratiche per inoltrare la domanda, anche in questo caso con una ampia variabilità tra i territori (dal 6% di Piacenza al 75% a Ravenna e Rimini), attualmente è stato erogato circa il 14% dei prestiti richiesti, unicamente però nei territori di Modena e Reggio, Cesena e Ravenna e Rimini. Nessun prestito è stato ancora erogato a Piacenza, Parma, Bologna e Forlì. I prestiti richiesti hanno un valore medio di 95 mila euro, che oscilla nel range compreso tra 80 mila e 100 mila euro".

Analizza ancora Valenti: "Sono state rilevate infine diverse difficoltà a prendere contatto con gli istituti di credito, che, tuttavia, nel 42% dei casi si sono dimostrati disponibili e hanno adottato un atteggiamento conciliante. Un ulteriore 34% delle segnalazioni ritiene che siano stati adottati atteggiamenti dilatori, mentre il 24% ha riscontrato atteggiamenti negativi. Nelle province di Piacenza, Parma, Modena e Reggio, Forlì e Ravenna e Rimini prevale un atteggiamento costruttivo, mentre Bologna, Ferrara e Cesena segnalano maggiori chiusure. Tra queste imprese è stato osservato che circa il 7% rinuncia a portare a termine la pratica per via delle difficoltà incontrate".

Dall’indagine emerge come sia mediamente difficile recuperare la modulistica appropriata per questa tipologia di prestito, difficoltà segnalata dal 40% dei territori come ‘abbastanza difficile’ e dal 40% come "poco difficile". Gli istituti di credito impiegano mediamente 30 giorni per erogare un prestito, con significative differenze tra territori, che vanno da un tempo medio di attesa di 13 giorni di attesa a Ferrara e 16 giorni a Ravenna e Rimini, fino a 42 giorni a Bologna e 45 a Modena e Reggio Emilia.

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