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Economia

Copua, Tavolo di Crisi. L'azienda riconferma la sospensione delle attività

Durante l’incontro le organizzazioni sindacali, che hanno richiesto l'incontro, hanno avanzato la richiesta di riapertura della produzione nel sito in Via Borghetto Ferrovia

Tavolo di Crisi martedì nella sede di Provincia di Forlì-Cesena per la vertenza della Co.p.u.a alla presenza della direzione aziendale, degli assessori provinciali Denis Merloni e Gianluca Bagnara e del rappresentante dell’Assessorato Comunale delle attività economiche, Ghetti. Durante l’incontro le organizzazioni sindacali, che hanno richiesto l'incontro, hanno avanzato la richiesta di riapertura della produzione nel sito in Via Borghetto Ferrovia, quale elemento indispensabile per consentire un vero proseguimento della trattativa.

Le organizzazioni sindacali, si legge in una nota, "hanno purtroppo dovuto prendere atto che malgrado le molteplici sollecitazioni, sia da parte sindacale che da parte degli attori istituzionali, la risposta della Direzione Aziendale è stata quella della riconferma della sospensione a tempo indeterminato delle attività". Al Tavolo i sindacati hanno formalizzato la richiesta di un intervento che veda coinvolti Associazioni Imprenditoriali, Centrali Cooperative ed Istituzioni per addivenire ad una soluzione territoriale che dia delle risposte condivise.

E' stato ribadito "come la scelta della Proprietà sia inaccettabile anche in considerazione che il settore produttivo non è crisi". Sono già stati fissati due incontri: il primo, il 16 maggio, per verificare quali ammortizzatori sociali attivare per dare una temporanea risposta ai pochissimi lavoratori a tempo indeterminato (5/6 unità); il secondo, il 20 maggio, dove l’azienda, affermano i sindacati, "si è impegnata a presentare i dati relativi agli ultimi 4 anni di bilancio e a ricercare la possibilità di dare prospettive occupazionali a tutto il personale, mettendo in campo tutti gli strumenti possibili, nessuno escluso, compreso l’assegnazione temporanea dei lavoratori e delle lavoratrici presso altre unità del gruppo".

Conclusono le organizzazioni sindacali: "Vista la drammaticità della situazione, che ha lasciato circa 70 lavoratori senza reddito e senza ammortizzatori sociali e la non soddisfazione delle risposte avute, viene confermano lo stato di agitazione e continuano il presidio davanti ai cancelli dell’azienda".

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