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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Crisi senza fine, a Forlì tasso di disoccupazione al 7%

Il quadro definitivo sulla dinamica occupazionale registra un tasso di occupazione, nel 2011 (valori medi annui), pari a 65,6, di oltre due punti inferiore a quello regionale (pari a 67,9), anche se superiore a quello nazionale (56,9).

Monitorare la situazione del mercato del lavoro è particolarmente importante. specie in questo momento di crisi economica; la Camera di Commercio di Forlì-Cesena ha attivato un sistema di controllo che consente di avere il quadro aggiornato a fine 2011 e completo anche nelle informazioni relative ai fabbisogni occupazionali e delle previsioni per il secondo trimestre 2012 per Forlì-Cesena e con i dati provinciali sulla Cassa Integrazione Guadagni. Il quadro definitivo sulla dinamica occupazionale registra un tasso di occupazione, nel 2011 (valori medi annui), pari a 65,6, di oltre due punti inferiore a quello regionale (pari a 67,9), anche se superiore a quello nazionale (56,9).

Il tasso di disoccupazione è ,invece, pari al 7,0% per maschi e femmine, tasso più alto di quasi due punti rispetto alla media regionale, che è pari al 5,3%, ma inferiore a quello nazionale (8,4%). Prosegue l’aumento sostenuto (+8,5%) dei disoccupati, rilevato dai Centri per l’Impiego (+10,9% uomini; +6,8% donne). I disoccupati con precedenti lavorativi sono il +9,3%; gli inoccupati in cerca di prima occupazione sono +2,2%. Le assunzioni sono il +5,9% nel 2011 e le cessazioni il +5,3%. Gli iscritti nelle liste di mobilità a fine anno sono risultati in aumento del 10,2% rispetto al 2010. Riguardo alle misure di integrazione salariale, la CIG Ordinaria è diminuita del 53,2%, quella Straordinaria è stabile (+0,8%), quella “in deroga” è diminuita del 30,3%; la CIG in totale risulta a -28,2%.

Mentre, però, il 2011 si chiude con un calo complessivo delle ore autorizzate, nei primi mesi del 2012 si assiste ad un aumento sostenuto delle stesse ore autorizzate:
- nel periodo gennaio / marzo le ore di CIG Ordinaria, sono aumentate su base annuale, del 61% e quelle della CIG “in deroga” del 23%. In calo le ore di CIG Straordinaria (-65%)
- i primi dati del periodo gennaio - aprile (provvisori) lasciano intravedere un ulteriore netto peggioramento (+140% la CIG Ordinaria e +66% la CIG “in deroga”).

Relativamente alle previsioni occupazionali 2012, il sistema informativo “Excelsior” di Unioncamere e Ministero del Lavoro, sui fabbisogni occupazionali delle imprese, prevede, per la nostra provincia, un saldo negativo di 1.180 unità, determinato da 6.940 entrate a fronte di 8.120 uscite, pari ad un saldo percentuale del-1,2%. A livello indicativo, si precisa anche che la provincia di Forlì-Cesena occupa il 69° posto nella graduatoria nazionale in ordine decrescente dei saldi occupazionali negativi 2012 (in regione dati peggiori nelle province di Ferrara (-2%) e a Rimini (-1,9%).

Da notare però che i dati provinciali si inseriscono in un quadro più ampio di generalizzata e diffusa difficoltà, sono previsti infatti saldi negativi per tutte le province italiane: il dato “peggiore”  è quello di Enna (-3,1%), mentre quelli “migliori” sono quelli di Piacenza e Bolzano (-0,3%). Il saldo medio nazionale si attesta intorno al -1,1%.
Il tasso di entrata previsto dalle imprese provinciali è pari al 7,3%, a fronte di un tasso di uscita dell’8,6%.

Esaminando nel dettaglio le previsioni Excelsior per il II trimestre 2012, relative alla provincia di Forlì-Cesena, la situazione è la seguente:
o    le 2.580 assunzioni previste corrispondono a un tasso di entrata pari a circa 27 assunzioni ogni 1.000 dipendenti;
o    l'83% delle assunzioni sarà concentrato nel Settore dei Servizi
o    il 71% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
o    l’82% delle assunzioni sarà a tempo determinato, il 10% a tempo indeterminato, l’8% apprendistato e contratti di inserimento
o    nel 53% dei casi le imprese richiederanno un'esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore;
o    le difficoltà di reperimento riguarderanno il 16% delle assunzioni totali; quelle più marcate vengono segnalate nel settore turismo e ristorazione (20%);
o    per il 56% delle assunzioni non stagionali sarà richiesta una laurea o un diploma
Le figure professionali più richieste in provincia:
o    cuochi, camerieri
o    operai specializzati e conduttori  di impianti nell’industria alimentare
o    addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza alla clientela
o    commessi e personale qualificato nelle attività commerciali
o    personale di segreteria e servizi generali

“Appare evidente – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena – come dopo quattro anni di crisi anche il tessuto produttivo del nostro territorio stia “soffrendo” e  tante piccole e piccolissime imprese sono a rischio di “chiusura”. L’occupazione complessiva sta risentendo pesantemente di questa situazione, soprattutto, per quanto riguarda le imprese di dimensioni più ridotte. Anche le previsioni di Excelsior, che ipotizzano una perdita di 1.200 unità lavorative, confermano l’urgenza di misure atte a rilanciare l’economia e sostenere l’occupazione.  A tale proposito la Camera opera attivamente per rafforzare tutto il sistema imprenditoriale locale, supportandone in particolare la capacità di ottenere credito dalle banche e fornendo risorse attraverso bandi mirati a sviluppare la competitività sul mercato interno e all’estero”.

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