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Crisi, la provincia di Forlì-Cesena ancora in affanno

Continua l’attività dell’Osservatorio congiunturale sull’artigianato e la piccola impresa di Confartigianato Emilia Romagna, che evidenzia come l’economia regionale sia ancora ferma

Continua l’attività dell’Osservatorio congiunturale sull’artigianato e la piccola impresa di Confartigianato Emilia Romagna, che, attraverso un’indagine su un campione di oltre 900 imprese, evidenzia come l’economia regionale sia ancora ferma nelle secche della crisi. L’indagine realizzata ha l’obiettivo di monitorare lo stato di salute delle piccole imprese, attraverso l’analisi di indicatori quali fatturato, ordini, occupazione e investimenti, e sulla base dei giudizi espressi direttamente dagli imprenditori. Le dinamiche prendono in considerazione i quattro settori tipici: manifatturiero, edilizia, servizi alle imprese e servizi alle persone.

Dalla rilevazione emerge che il 2011 si è chiuso in sostanziale stallo per le imprese, con i principali indicatori fermi al palo: produzione/domanda +0,1%, fatturato -0,1%, prezzi dei fornitori +2,6%, occupazione -0,4%, investimenti per l’11,6% delle imprese, esportazioni +1,3%. Situazione particolarmente grave a Forlì Cesena, tra le realtà che registrano le performance peggiori assieme a Ferrara e a Rimini. Lo studio evidenzia come, anche nel secondo semestre 2011, siano stati confermati per la nostra provincia i trend al ribasso di ordini e occupazione già rilevati nel semestre precedente; seguono tuttavia quest’andamento negativo, nella seconda parte dell’anno, anche produzione / domanda e fatturato, con saldi rispettivamente pari a -12,8 e -13,6. Bassa risulta essere anche la propensione a investire (8,8%). Dal confronto tendenziale emerge lo stesso trend, seppur con valori lievemente meno negativi e lo stesso si può dire anche per le previsioni per i primi sei mesi del 2012: Forlì-Cesena non intravvede ancora la fine del tunnel della crisi, prevedendo  valori caratterizzati dal segno meno, per tutti i parametri rilevanti. Anche gli investimenti risulterebbero in linea con l’ultima rilevazione, qualora si concretizzassero le previsioni degli addetti ai lavori (3% investimenti programmati e 9,1% quelli possibili).

“La situazione è ancora critica” spiega il segretario di Confartigianato Forlì Roberto Faggiotto “ed è acuita dal difficile rapporto con gli istituti di credito. L'indagine ha messo in luce che nel 56% dei casi si è verificato un innalzamento dei costi di accesso ai finanziamenti e in più di un caso la banca ha richiesto di far rientrare completamente o in parte crediti già concessi (4,9%) mentre nel 5,6% dei casi non ha rinnovato prestiti precedenti. Se si sposta l’orizzonte di osservazione negli ultimi tre mesi, la situazione della domanda di credito appare ancora più critica: oltre il 40% delle imprese che ha chiesto finanziamenti ha riscontrato più di una difficoltà, tra queste il 4,8% ha registrato una totale chiusura.” E conclude “l’innalzamento dei tassi di interesse e la richiesta di maggiori garanzie sono vincoli pesanti che frequentemente impediscono alle imprese di avere accesso alla liquidità, indispensabile per continuare a operare.”

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