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Crescono gli agriturismi: dalla Regione in arrivo risorse per 15,7 milioni

Le risorse in arrivo sono quelle del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e finanzieranno interventi di ristrutturazione e ampliamento dei fabbricati rurali, la qualificazione degli spazi aziendali esterni, l'acquisto di specifiche attrezzature

Crescono gli agriturismi in Emilia-Romagna. Dal 2010 al 2015 sono passati da 994 a 1.187 in Emilia-Romagna, di cui 175  in provincia di Forlì-Cesena. E altri ne potranno nascere grazie alla Regione che stanzia 15,7 milioni di euro per le aziende agricole che vogliono affiancare all’attività principale anche quella di accoglienza e di ospitalità o avviare una fattorie didattica. Le risorse in arrivo sono quelle del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e finanzieranno interventi di ristrutturazione e ampliamento dei fabbricati rurali, la qualificazione degli spazi aziendali esterni, l'acquisto di specifiche attrezzature.

Destinatari del bando sono le aziende agricole iscritte negli elenchi provinciali degli operatori agrituristici e di fattoria didattica e che rientrano nella definizione di micro e piccola impresa: cioè che impiegano fino a 50 addetti (10 per le micro) e che hanno un fatturato e/o bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro (due milioni per le micro). Le domande potranno essere presentate dal giorno successivo alla pubblicazione del bando sul Burert, prevista per il 28 giugno, e fino al 23 settembre. “Quello agrituristico è un settore in ottima salute che può rappresentare un’interessante opportunità di integrazione del reddito aziendale. Già ora l’Emilia-Romagna, con 1,3 miliardi di euro,  è prima tra le regioni  italiane per valore delle attività secondarie e di supporto al mondo agricolo, tra le quali rientra appunto anche quella di accoglienza, di ospitalità o  di tipo educativo - spiega l'assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli - questo bando  è una risposta a una domanda di turismo all’aria aperta, di riscoperta del mondo rurale in crescita.”

I contributi, concessi in conto capitale, non possono superare i 200mila euro e saranno compresi  tra il 50% e il 40% della spesa ammissibile in relazione alla zona. Priorità alle aree più svantaggiate della regione, come ad esempio quelle collinari e  montane.
Inoltre a parità di requisiti avranno un punteggio più alto le aziende che vantano la presenza in azienda di un imprenditore under 40 che ha beneficiato del premio di primo insediamento, oppure  che praticano agricoltura biologica. Una corsia preferenziale  anche ai progetti che affiancano più tipi di attività (ad esempio quella alberghiera e quella di ristorazione); a quelli che prevedono il recupero di spazi per attività sociali e la disponibilità di camere e relativi servizi igienici per  portatori di handicap; alle aziende che progettano percorsi esterni in azienda privi di barriere architettoniche o per il recupero di immobili tutelati per il loro valore storico-architettonico, culturale e testimoniale. Il bando si riferisce all’operazione 6.4.01 del Psr 2014-2020.

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