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Economia

Mercato dell'auto, uno spiraglio di luce dopo il disastroso 2013: vendite in aumento

La flessione è iniziata dal 2010, quando le vetture nuove messe in strada furono 13219: nel 2011 le immatricolazioni scesero a 11282, l'anno successivo a 9091, fino all'impietoso 8314 del 2013

Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Dopo un disastroso 2013, anno in cui sono stati registrati i dati più impietosi dall'inizio della crisi economica, le vendite di auto nella provincia di Forlì-Cesena hanno fatto segnare una lieve crescita. Le immatricolazioni rilevate nel 2014 dal centro studi Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) per auto e fuori strada, sono state 8722, a fronte delle 8314 dell'anno precedente. Numeri che stridono con quelli antecedenti la recessione.

A sostenere in quel periodo il mercato dell'auto anche gli ecoincentivi, che avevano portato le immatricolazioni ben oltre le 10mila unità. In sette anni le vendite si sono quasi dimezzate: nel 2007, anno d'oro per le concessionarie della provincia, le immatricolazioni furono ben 16656. La flessione è iniziata dal 2010, quando le vetture nuove messe in strada furono 13219: nel 2011 le immatricolazioni scesero a 11282, l'anno successivo a 9091, fino all'impietoso 8314 del 2013.

“Ormai da sette anni in forti difficoltà, il mercato dell’auto ha bisogno di essere rivitalizzato, a partire dal necessario ringiovanimento del parco nel segmento più critico dal punto di vista delle vendite, quello delle famiglie – ha commentato Massimo Nordio, presidente dell'Unrae -. Sono queste infatti che, purtroppo, detengono le auto più vecchie, dovrebbero sostituirle, vorrebbero sostituirle, ma probabilmente non possono farlo”.

La crisi non ha risparmiato nessuna delle principali case automobilistiche. “Fiat”, che negli anni pre-crisi viaggiava al ritmo tra le 3mila ed le 4mila vetture immatricolate, nel 2014 si è confermata tra la più amata dai forlivesi e cesenati, ma con 1677 vendite. Al secondo posto c'è la Ford, con 798 vetture messe in strada; a completare il podio “Opel” con 698 immatricolazioni. Fuori dalla top le “tedesche”, con Bmw e Mercedes (rispettivamente con 109 e 201 auto).

Giù dal podio “Renault”, con 636 modelli immatricolati, appena davanti alla Wolkswagen (628). Diminuzioni rispetto al passato anche per Audi (364), Citroen (213), Peugeot (343) e Seat (33). Tra le marche italiane, Lancia con 391 vendite ha preceduto Alfa Romeo, ferma a 132. Sul fronte giapponese, Toyota (285 modelli immatricolati) si è distinta per la diffusione delle quattro ruote ibride (79), mentre Suzuki è tornata a guadagnare terreno (80) dopo il pessimo 2013 (39).

Bene Kia, con 253 immatricolazioni, e Dacia, con 411. Sono invece 89 le nuove Mini in circolazione, mentre è proseguita la discesa della Smart, passata dai 102 modelli del 2007 agli 11 dell'anno appena concluso. Tra le auto di lusso c'è chi ha avuto la possibilità di comprarsi una Ferrari o una Lamborghini, mentre Maserati ha registrato cinque vendite e Jaguar nove. Ben trenta, invece, gli acquisti di Porsche.

E' il diesel la motorizzazione preferita, con poco più di 4mila modelli venduti. Il caro carburanti sta cambiando comunque le abitudini dei forlivesi e cesenati. Sono in costante crescita infatti le vetture “ecologiche”, con il gpl (1560 modelli) preferito al metano (1173). C'è chi ha puntato sull'ibrido (105), mentre le auto elettriche immatricolate sono state 14. 1827, infine, gli affezionati all'alimentazione a benzina. Secondo l'Unrae, per il 2015, il mercato avrà una crescita spontanea del 3%.

“La citata prospettiva di crescita, in assenza di interventi strutturali di rilancio del settore - conclude Nordio - ci mette in condizione di rimarcare la necessità che venga realizzato un piano solido di rinnovamento del parco attraverso un sostegno alle famiglie, come la proposta di detraibilità di parte dei costi di acquisto di un’auto nuova, con benefici effetti sulla sicurezza dei veicoli e delle persone, sui costi sociali dell’incidentalità e sull’ambiente”.

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