Duro colpo per il mercato dell'auto, nel 2022 affari in calo del 18%. Ma c'è chi può permettersi una Ferrari o McLaren
Questi i dati raccolti dal Centro Studi e Statistiche Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere
Stenta a mettersi in moto il mercato dell'auto nella provincia di Forlì-Cesena. Il bilancio del 2022 si ferma a 6.730 auto nuove immatricolate, quasi 1.500 in meno rispetto al 2021, con un calo del 18,1%. E' quanto emerge dai dati raccolti dal Centro Studi e Statistiche Unrae (l'associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali, dei bus e dei caravan e autocaravan), forniti su richiesta a ForlìToday. Andando a ritroso, la flessione è iniziata dal 2010, quando le vetture nuove messe in strada furono 13.219. Dopo alcuni anni sotto quota 10mila, le vendite tra il 2018 e il 2019 sono tornate a superare le 11mila unità; poi è arrivato il covid-19 a complicare le cose: nel 2020 8.406 immatricolazioni, mentre nel 2021 8.220.
L'ANALISI DELLE MOTORIZZAZIONI - Vendite, crollano le auto a metano
Un effetto domino dietro la crisi
Il comparto automotive, già messo a dura prova dalla carenza di semiconduttori e dalla pandemia, sta facendo i conti con il conflitto in Ucraina, iniziato sul finale del febbraio del 2021. Mosca infatti esporta componenti di valore per tutto il sistema. La Germania, ad esempio, faceva affidamento al titanio, al ferro e al palladio della Russia. Ma l'invasione russa ha avuto un impatto anche sull'industria automobilistica in Ucraina, che ha interrotto le sue forniture: l'Ucraina produceva infatti quasi il 70% del gas neon mondiale, impiegato per componenti come i microchip. Inoltre il Paese fino allo scoppio della guerra risultava il terzo più grande produttore mondiale di nichel e alluminio, risorse impiegate per batterie e componenti delle vetture elettriche. Tutto questo ha avuto ripercussioni sulla produzione delle nuove vetture, ritardando i tempi di consegna e mandando di fatto in stallo il mercato dell'auto.
I marchi italiani
Nel 2022 Fiat - pur confermandosi il marchio più venduto a pari merito con la sorpresa Dacia - ha visto dimezzato il volume d'affari nella nostra provincia. Se nel 2021 le immatricolazioni erano state 1.109, nell'anno successivo sono state appena 597 nuove auto. Per quanto riguarda le motorizzazioni, sono 330 le auto torinesi con motorizzazioni ibride messe in circolazione, con una flessione del 27%, mentre sono crollate le vendite di auto a benzina, da 286 a 73. Sotto le 100 unità anche le motorizzazioni diesel (88), mentre sono solo due i clienti che hanno acquistato un modello a metano. Sul fronte elettrico, le immatricolazioni sono scese da 70 a 16. Guardando al mercato italiano, le vendite di Alfa Romeo sono in linea col 2021 (32 contro 35) grazie agli undici modelli ibridi acquistati (benzina da 5 a 4, diesel da 30 a 17). Lancia ha fatto segnare un -35%, da 320 a 208 vetture uscite dalle concessionarie. Boom per la casa di Isernia Dr, da 40 a 88 vendite, 76 delle quali con alimentazione a gpl.
Le tedesche
E' stato un 2022 in negativo anche per Audi e Volkswagen. Il marchio dei quattro anelli ha ceduto il 21,49%, passando da 228 a 179 veicoli immatricolati, mentre la casa automobilistica di Wolfsburg ha perso l'11%, da 632 a 562 vendite. Balzo in avanti di Mercedes, da 292 a 305 vetture vendute (a cui vanno aggiunti anche i sette modelli con marchio Mg), mentre Bmw, dopo aver chiuso il 2021 in crescita del 25,9%, con 160 nuove auto in circolazione, nel 2022 ne ha messe in strada 100.
Exploit Dacia, Toyota cresce
Il 2022 è stato l'anno di Dacia, marchio più venduto al pari di Fiat. Il volume di nuove auto immatricolate è passato da 564 a 597, con la motorizzazione a gpl sugli scudi con 422 modelli in circolazione. Sopra quota 500, oltre a Volkswagen, c'è anche Ford, con 525 immatricolazioni (da 623 a 562, ma con una crescita di auto ibride in circolazione, da 242 a 291). Toyota si conferma un marchio di garanzia per quanto riguarda la gamma ibrida, da 273 a 339 nuove auto in circolazione, chiudendo il 2022 con una crescita del 18,63 con 433 modelli usciti dalle concessionarie. La casa giapponese si è messa alle spalle marchi del calibro di Renault (da 421 a 362 immatricolazioni), Opel (da 442 a 353), Citroen (da 299 a 202) e Peugeot (da 222 a 153).
E' stato un 2022 in rosso per Land Rover, chiuso con 76 modelli in circolazione a fronte dei 118 dell'anno precedente, mentre Nissan ha venduto 14 modelli in meno (da 135 a 121). Anche per Mini il 2022 si è chiuso in negativo, da 88 a 77 vendite, cinque delle quali ibride plug-in. Volvo è passata da 133 a 101 immatricolazioni, Jeep da 176 a 126, così come Skoda, da 163 a 126, mentre Seat è scesa da 153 a 82. In crescita il volume di Cupra, da 31 a 49, di Evo, da 36 a 50, mentre registra un segno meno Ds, da 44 a 39.
Le giapponesi
Per quanto riguarda le giapponesi, detto del buon andamento di Toyota, anche Honda ha chiuso il 2022 col sorriso, passando da 58 a 106 unità grazie alle 104 motorizzazioni ibride messe in circolazione (nessun vendita per il comparto diesel, solo due i modelli a benzina venduti), mentre Kia ha fatto registrare un lieve calo delle immatricolazioni, da 302 a 277 (93 ibride), così come Hyundai, da 305 a 271 (108 ibride). Segno meno anche per Mazda da 63 a 58 (36 ibride), Suzuki (da 302 a 166, tutte ibride) e Subaru (da 14 a 10).
Il lusso
Non è andato male il settore del lusso. C'è infatti chi può permettersi di avere in garage una Ferrari. Nel 2022 sono state messe in circolazione anche sette modelli della Casa di Maranello, una con motorizzazione plug-ing. Nel 2022 c'è anche chi ha avuto l'opportunità di portarsi a casa una Mclaren. Nessuna vendita per Lamborghini e Alpine, mentre in nove hanno scelto il marchio Maserati (sei ibride). Ci sono diciotto Porsche in circolazione in più sul 2021, da 33 a 51, mentre le vendite di Lexus sono cresciute da 7 a 29. Sono invece solo tre le Abarth vendute nel 2022, contro le 23 dell'anno precedente.