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Economia

Imprese giovanili in calo, ecco chi paga lo scotto: crescono agricoltura e settori tecnici

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese giovanili provinciali si trovano nei comuni di Forlì (28,6%) e Cesena (22,4%)

Calano anche nella provincia di Forlì-Cesena le imprese giovanili. Secondo i dati comunicati dalla Camera di Commercio della Romagna, al 31 dicembre 2020 se ne contavano 2.290, il 3,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore alla variazione negativa sia regionale (-2,9%) sia nazionale (-2,6%). In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese giovanili provinciali si trovano nei comuni di Forlì (28,6%) e Cesena (22,4%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (7,9%), Forlimpopoli (3,1%) e Bertinoro (2,7%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 13,7%), e di Savignano sul Rubicone (5,3%), Gatteo (3,5%), San Mauro Pascoli (3,1%), Gambettola (2,8%) e Longiano (1,8%) (”area del Basso Rubicone”, totale 16,5%).

Ad essi vanno aggiunti i comuni di Meldola (2,2%) (Valle del Bidente), Castrocaro Terme e Terra del Sole (2,1%) (Valle del Montone) e Predappio (1,5%) (Valle del Rabbi). In sintesi, il 54,0% delle imprese giovanili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 46,0% nel comprensorio di Forlì. Infine, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive risultano Gatteo (9,2%), Dovadola (9,0%), Rocca San Casciano (8,0%), Santa Sofia (7,9%), Borghi (7,9%), Savignano sul Rubicone (7,8%) e Castrocaro Terme e Terra del Sole (7,8%).

"Come più volte riscontrato, nell’ultimo decennio, il calo delle nascite e la disoccupazione hanno ridotto di due punti percentuali il contributo dei “giovani” al Pil italiano - commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna -. Tutto ciò rappresenta un grave problema perché l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e, in particolare, nel nostro tessuto imprenditoriale costituisce una risorsa cruciale e imprescindibile. Concordo con ciò che ha detto il presidente di Unioncamere italiana, Carlo Sangalli, ‘nessun paese che non ha puntato sui giovani ha avuto un futuro’. L’impegno della Camera della Romagna è, quindi, quello di contribuire a realizzare un ecosistema territoriale innovativo, nel quale il ruolo dei giovani sia importante e nel quale lo sviluppo di competenze distintive e specializzazioni sia valorizzato da flessibilità, capacità e creatività".

"Agiremo perché si attivi un’energia capace di infondere speranza verso il futuro e dare un nuovi impulsi al mondo produttivo, con un piano efficace di misure di livello territoriale (orientamento, formazione, sviluppo delle competenze e della cultura imprenditoriale, incentivi, incubatori/acceleratori d’impresa) - conclude -. Anche il Next Generation Eu rappresenta un'occasione storica, soprattutto nella misura in cui saremo in grado di attirare investimenti e possibilità anche sui nostri territori, non solo per la "prossima generazione", ma anche per le generazioni che, nel nostro Paese in particolare, sono pronte e in attesa da tempo di vere opportunità. Opportunità che troppo spesso sono ricercate all’estero, creando un vulnus di tipo demografico, sociale ed economico".

L'analisi

I principali settori economici sono il "commercio" (29,2% delle imprese giovanili), le "costruzioni" (14,8%), l’"alloggio e ristorazione" (11,6%), l’"agricoltura" (9,8%), le "altre attività di servizi" (prevalentemente servizi alle persone) (7,3%), l’"industria manifatturiera" (6,4%) e le "attività professionali, scientifiche e tecniche" (4,7%).  Rispetto al 31 dicembre 2019 diminuiscono le imprese giovanili nella maggior parte di tali settori: -0,6% nel "commercio", -13,5% nelle "costruzioni", -4,3% nell’"alloggio e ristorazione", -8,2% nelle "altre attività di servizi" e -2,0% nel "manifatturiero"; in crescita, invece, dello 0,4% l’"agricoltura" e del 5,9% le "attività professionali, scientifiche e tecniche".

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive risultano, nell’ordine "alloggio e ristorazione" (9,7%), "attività finanziarie e assicurative" (9,5%), "altre attività di servizi" (9,4%), "commercio" (8,4%), "attività professionali, scientifiche e tecniche" (8,3%) e "noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese" (7,6%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese giovanili prevalgono nettamente le imprese individuali (76,2% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (14,2%) e società di persone (8,6%); in termini di variazione annua si assiste al calo delle imprese individuali (-4,3%), delle società di persone (-3,4%) e, in modo più contenuto, delle società di capitale (-0,9%).

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