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Economia

L’imprenditorialità si conferma diffusa: 94 imprese attive ogni mille abitanti

Nel primo trimestre 2018 è confermata l’elevata e diffusa imprenditorialità, maggiore al livello regionale e ancor più a quello nazionale

Secondo i dati diffusi da Movimprese – Infocamere, al 31 marzo nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.674 imprese registrate (sedi), di cui 71.050 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.246, di cui 88.104 quelle attive (+0,1% rispetto al medesimo periodo del 2017). L’imprenditorialità si conferma diffusa: 98 imprese attive ogni 1.000 abitanti (91 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Nei primi tre mesi del 2018 nell’aggregato Romagna si sono verificate 1.637 iscrizioni e 2.018 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio) per un saldo di -381 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta negativo, attestandosi al -0,46%, migliore del dato regionale (-0,56%) ma peggiore rispetto all’analogo tasso nazionale (-0,25%).

Nel confronto con il 31 marzo 2017 si riscontra un calo delle imprese attive pari allo 0,3% (-0,1% escludendo il settore agricolo), migliore della variazione negativa regionale (-0,7%), mentre la stabilità caratterizza l’Italia (+0,1%). Si conferma la stabilizzazione della flessione delle imprese attive. Le relative diminuzioni annue risultano, infatti, inferiori allo 0,5%, sia alla fine del 1° trimestre 2018 sia al termine dello stesso periodo del 2017, a differenza delle rispettive flessioni intercorse tra il 2013 e il 2015 (tra l’1% e il 2%). La dinamica è confermata anche a livello di iscrizioni e cessazioni con un indice di natalità trimestrale (20,0 iscrizioni per mille imprese registrate) superiore al dato regionale e nazionale.

Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell’ordine Commercio (24,1% sul totale delle imprese attive), in calo dello 0,8%, Costruzioni (14,7%), in calo dell’1,3%, Agricoltura (12,8%), in flessione dell’1,8%, Industria manifatturiera (8,7%) in flessione dell’1,1%. Risultano in crescita le attività di Alloggio e ristorazione (10,4%, +0,4%); stabili le Attività immobiliari (7,7%, +0,1%). Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive sono imprese individuali (55,8%), cui seguono le società di persone (23,7%) e le società di capitale (18,2%), unica forma quest’ultima in aumento (+3,0%), con un trend positivo che si riscontra negli ultimi 4 trimestri.

“Ritengo positiva la sostanziale tenuta del sistema imprenditoriale dei nostri territori, in modo particolare se si tiene conto che il primo trimestre di ogni anno, è tradizionalmente caratterizzato dall’incidenza delle chiusure al 31 dicembre dell’anno precedente, registrate nei primi mesi dell’anno in corso - dichiara Fabrizio Moretti, presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini -. Inoltre, la crescita costante delle società di capitali, registrata negli ultimi 4 anni, testimonia che il tessuto imprenditoriale sta progressivamente orientandosi verso forme di impresa più strutturate e consolidate dal punto di vista aziendale, in grado di mantenere competitività ed efficacia sui mercati nazionali e internazionali. La Camera di commercio, perciò proseguirà nelle attività a sostegno e promozione dell’imprenditoria locale, tenendo conto delle varie tipologie di imprese, in particolare continuando a sostenere la formazione e sviluppo delle start up innovative, ed i processi di alternanza scuola - lavoro in dialogo tra imprese, associazioni di categoria, istituti scolastici e università”.

Sistema imprenditoriale: focus provinciale Forlì-Cesena

Alla data in esame (31 marzo), in provincia di Forlì-Cesena si contano 42.279 imprese registrate, di cui 36.914 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 50.689. L’imprenditorialità si conferma diffusa: 94 imprese attive ogni 1.000 abitanti (91 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Nei primi tre mesi del 2018 si sono verificate 746 iscrizioni e 959 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio) per un saldo di -213 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate è pari a -0,50%, migliore del dato regionale (-0,56%) ma peggiore rispetto all’analogo tasso nazionale (-0,25%). Nel confronto con il 31 marzo si riscontra un calo delle imprese attive dello 0,7% (-0,5% escludendo il settore agricolo), in linea con il dato regionale (-0,7%), mentre risulta stabile il dato nazionale (+0,1%). Con riferimento ai principali settori economici si ritrovano, nell’ordine, il Commercio (22,2% sul totale), l’Agricoltura (17,8%), le Costruzioni (15,1%) e il Manifatturiero (9,8%), tutti in diminuzione rispetto ai 12 mesi precedenti. In crescita, invece, le attività dell’alloggio e della ristorazione (+1,2%) che pesano per il 7,5% del totale delle imprese attive provinciali. Riguardo alla natura giuridica, le società di capitale (17,3% la loro incidenza) sono l’unica forma giuridica in crescita (+2,3%), con un trend positivo che si conferma da 4 trimestri. Le imprese individuali sono molto oltre la metà delle imprese attive (58,1%), cui seguono le società di persone (21,9%).

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