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Economia Portico e San Benedetto

Degrado della Statale del Muraglione: "Manutenzione rimandata da un decennio"

Un grave problema che, da anni, blocca lo sviluppo dell'area di Castrocaro Terme, Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna: lo stato di degrado nel quale versa la Strada Statale 67 del Muraglione

Le imprese aderenti a Confartigianato Forlì che operano nella vallata del Montone, si sono riunite giovedì sera per discutere del grave problema che, da anni, blocca lo sviluppo dell’area di Castrocaro Terme, Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna: lo stato di degrado nel quale versa la Strada Statale 67 del Muraglione. Gli imprenditori, guidati dal presidente del Comitato zonale e vicepresidente di Confartigianato Forlì, Oriano Rimini, hanno deciso di supportare la protesta dei sindaci della zona che chiedono l’intervento dell’Anas, per ribadire che, “senza provvedimenti di carattere strutturale, la strada rischia di diventare un pesante vincolo per gli operatori economici che ancora operano nella vallata”.

La situazione, “oltre a essere pericolosa per tutti coloro che transitano lungo la Statale, costituisce un ulteriore aggravio in termini di costi e disagi per chi quotidianamente la percorre per lavoro, non essendo solo soggetta a invasioni di detriti in caso di condizioni meteo avverse, ma caratterizzata da un cattivo stato di conservazione e presentando il manto stradale fortemente compromesso e lesionato in più punti. - afferma Rimini - Gli operatori economici dell’area, già provati dalla lunga crisi economica di questi anni, che ha determinato chiusure eccellenti e perdite ingenti in termini di fatturato e di posti di lavoro, chiedono provocatoriamente che la SS67 diventi strada provinciale, come le altre arterie di collegamento per le altre vallate, perfettamente mantenute e oggetto di costante intervento da parte dell’Amministrazione Provinciale”.

Spiega Rimini: “La viabilità è essenziale per le aziende che resistono nel territorio, gli imprenditori non possono essere costretti a pagare il prezzo delle inefficienze dell’Anas e del disinteresse delle amministrazioni provinciale e regionale. Anas deve immediatamente porre rimedio alla mancata manutenzione, rimandata da oltre un decennio, provvedendo alla pulitura dei fossi di scolo laterali e riparando le buche, veri e propri crateri, che mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti.”

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