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Denatalità e carenza di personale, Legacoop chiede "scelte di lungo periodo"

Fra i tanti temi riassunti a inizio incontro dal presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi, "quello che appare più urgente è la carenza di lavoratori, qualificati e non. Il fabbisogno di manodopera è già diventato un fattore limitante"

Denatalità e crisi demografica, mancanza di manodopera, dignità delle retribuzioni, inflazione, aumento dei costi, tenuta del sistema dei servizi socio-sanitari, infrastrutture e PNRR: tutti temi su cui serve uno sguardo lungo e il superamento della dimensione di eterno presente in cui sembra essersi congelato il dibattito politico. Se ne è parlato insieme al presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini e a quello regionale Daniele Montroni, ospiti della direzione associativa di Legacoop Romagna.

Fra i tanti temi riassunti a inizio incontro dal presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi, "quello che appare più urgente è la carenza di lavoratori, qualificati e non. Il fabbisogno di manodopera è già diventato un fattore limitante. Questo significa che le cooperative perdono opportunità di mercato, perché non riescono a partecipare a gare e ad attivare nuovi servizi.  Adeguare i salari per attirare personale? Il tentativo di farlo attraverso gli aumenti contrattuali è stato reso vano dall’inflazione galoppante. Servono risposte urgenti anche sul cambiamento climatico e in particolar modo sulla siccità, che sta mettendo in forte difficoltà la produzione agricola. Di fronte a precipitazioni sempre più brevi e intense le cooperative chiedono un piano nazionale di investimenti per  irregimentare e conservare l’acqua nel momento in cui cade".

Nel dibattito sono intervenuti Luca Panzavolta, amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati - Conad, Massimiliano Mazzotti, direttore generale di Formula Servizi, Valerio Brighi, presidente di Cooperativa Braccianti Riminese, Stefania Settevendemie, responsabile progettazione di Demetra formazione, Daniele Placci, vicepresidente di Terremerse, Michele Babini, presidente della cooperativa sociale Il Cerchio, Patrizia Turci, presidente della cooperativa sociale Tragitti, Giancarlo Ciani, presidente del Circolo Cooperatori, e Alfio Fiori, direttore di Ccils.


Lucchi, ha ringraziato Gamberini e Montroni "per l’attenzione che hanno dedicato al territorio e per la qualità del dibattito che hanno stimolato". Tra le varie domande urgenti a cui occorre dare risposta, ha commentato Lucchi, "c’è quella di come mantenere il livello di servizi nel nostro territorio a fronte di risorse in calo, soprattutto in ambito sanitario, scolastico e socio-sanitario". Sarà uno degli argomenti al centro del convegno “Demografia e qualità della vita in Romagna” che Legacoop Romagna organizza il 28 aprile a Cesena con tutti i Sindaci dei comuni capoluogo. Nel suo intervento il presidente regionaleMontroni ha ricordato che "se l’Emilia-Romagna è una delle regioni più forti e competitive in Europa è perché qui esiste un forte sistema cooperativo, che per sua natura ha come riferimento due elementi fondamentali: le persone e i territori. Proprio per questo le cooperative stanno ponendo con forza la necessità dell’adeguamento dei costi dopo la pandemia e di essere soggetto attivo di fronte alle sfide del presente".

"Il cambio continuo di interlocutori al governo e la crisi della classe politica non hanno certo favorito la ricerca di soluzioni di lungo periodo, non ideologiche, ai grandi problemi del Paese - ha detto il presidente nazionale Gamberini -. Per raggiungere un nuovo equilibrio di fronte alle enormi sfide che ci attendono, servono invece scelte pragmatiche di medio e lungo periodo che superino gli ostacoli ideologici, da una parte e dall’altra. Politiche che siano condivise per un arco temporale di almeno venti o trent’anni, ha concluso, specificando come Legacoop sia da tempo uscita da una dimensione semplicemente rivendicativa, per proporre, su ogni tema, soluzioni nazionali percorribil"i.

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