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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Electrolux, la delegata Fiom: "I lavoratori stabilizzati potranno festeggiare un buon 1 maggio"

"Arriva la pandemia e dopo la chiusura totale di 2 mesi e senza nessuna apparente logica di mercato, alla riapertura i volumi ripartono e nel giro di pochi mesi i volumi crescono fino a farci recuperare i volumi persinei 2 mesi di chiusura"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Sono delegata sindacale Fiom dal 2010 in Electrolux Forlì e d’allora il mondo  del lavoro è cambiato notevolmente. La crisi in Electrolux è iniziata nel 2008 ebbe il suo culmine nel 2014 anno in cui a rischio c’era lo stabilimento di Porcia che rischiava la chiusura a causa delle delocalizzazioni, con una lotta di 64 giorni di presidio giorno e notte si riuscì ad aprire un tavolo al Mise a Roma dove si firmò un accordo che mise in salvo non solo Porcia ma tuttigli stabilimenti del gruppo Italiani. Da lì la ripresa, gli investimenti negli stabilimenti portarono gradatamente alla ripresa dei volumi di tutti i sitimeno che del sito di Solaro in Lombardia dove si producono lavastoviglie, sito che aveva vissuto in poco tempo la perdita di volumi e che pocoprima della pandemia si trovava in uno stato di enorme difficoltà. Negli anni passati abbiamo visto gli stabilimenti cambiare, fabbrica 4.0 è cresciuta intorno agli operai, le innovazioni tecnologiche e la robotica hanno però decimato i posti di lavoro. La fabbrica di Forlì dal 2014 poco a poco ha ripreso volumi fino d arrivare alla fine del 2017 dove l’azienda informa le rsu di stabilimento che si torna ad assumere. La gioia fu tanta, ritornare ad assumere dopo anni di crisi di lotte e di cassa integrazione voleva dire girare pagina e ripartire. I primi ragazzi assunti erano una decina e vennero presi per 2 settimane, non erano interinali erano dipendenti di electrolux con tutti i diritti che ha qualsiasi dipendente, poi i volumi crescono e si continua ad assumere. 

Arriva la pandemia e dopo la chiusura totale di 2 mesi e senza nessuna apparente logica di mercato, alla riapertura i volumi ripartono e nel giro di pochi mesi i volumi crescono fino a farci recuperare i volumi persinei 2 mesi di chiusura. Si continua ad assumere fino ad avere anche circa 200 terministi, tutti però precari, perché è vero che in tre anni Electrolux ha stabilizzato 42 terministi passandoli a tempo indeterminato ma è anche vero che tutti gli altri vengono assunti, staccati, riassunti con le causali e quant’altro.  Al giorno d’oggi il mondo del lavoro è diventato per le assunzioni una giungla dove la certezza di passare “fisso” è solo un miraggio, un miraggio che però per quei lavoratori diventa una meta perché, ancora oggi, riuscire a essere stabilizzati nella grande industria è sicuramente il sogno di molti, essere fissi ti dà la possibilità di accedere a mutui, mettere su famiglia e garantirti una certa stabilità economica.
 
Arriviamo alla trattativa sull’integrativo, il contratto di secondo livello di electrolux, la trattativa dura più di un anno e mezzo. Nelle trattative è un dare ed un avere e sei cosciente che davanti hai una multinazionale che sa fare il suo lavoro. Dopo tre giorni complicati si arriv alla firma dell’accordo che dovrà essere votato dai dipendenti di tutti gli stabilimenti italiani. I punti cruciali dell’accordo si possono riassumere in poche parole, salario, flessibilità e stabilizzazioni. Si chiude l’accordo con un aumento dei premi di risultato di circa 700/800 euro, si aumentano gli anticipi mensili di 42 euro portandoli così a 120 euro. Si ottiene la stabilizzazione di 108 terministi e la riduzione a 24 delle ore comandabili di straordinario sabatino in quota esente contro le 80 ore previste dal CCNL. Di contro l’azienda potrà usufruire dei suoi 5 giorni di par per gestire cali di lavoro, andando, se serve, a 6 ore e coprendo le 2 ore restanti con i permessi frazionati, con preavviso di almeno 6 giorni e solo su base settimanale.

 Io ho firmato e sono convinta della mia scelta, mi guardo intorno e nonostante la crisi che c’è causata dai danni della pandemia noi portiamo a casa non solo un aumento salariale ma anche le 30 stabilizzazioni, stabilizzazioni, che noi delegati Fiom abbiamo fortemente voluto ed ottenuto. 24 ore di straordinario lo so che pesano ma a mio avviso il sacrificio per dare stabilità a 30 terministi è accettabile. Come in tutti gli accordi c’è sempre qualcuno, che stando con le braccia conserte, è bravissimo ad urlare che fa tutto schifo e che chi ha firmato è un ve duto  ma di una cosa sono certa….che se passerà il si con l’accordo, oltre  ad un aumento dei premi e degli anticipi mensili, per i futuri primo maggio ci saranno 30 stabilizzati a Forlì, 30 a Porcia, 10 a Solaro, 20 a Susegana e 18 a Cerreto che avranno qualcosa di concreto per cui festeggiare.

Delegata Fiom Cgil Elisa Enrica Guidi

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