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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Donne e lavoro culturale": una possibilità di crescita dell'occupazione femminile

Chiara Crapulli della Società Italia lavoro ha presentato alcuni dati, a fine 2013, forniti dalla Provincia di Forlì-Cesena relativi al minor numero di avviamenti per le le donne in tutte le fasce d'età

Il convegno svoltosi a Palazzo Romagnoli l'8 marzo su "Lavoro culturale femminile plurale: quali prospettive per le donne nel settore ", nell'ambio del ciclo di incontri “Sulla scia di Verzocchi:  Il lavoro nella cultura contemporanea”, è stata l'occasione per una riflessione di merito sulla condizione lavorativa ed esistenziale delle donne che operano nel mondo della cultura.  Il sindaco Roberto Balzani, nel portare il suo saluto alla manifestazione, ha sottolineato come il protagonismo delle donne, che la giunta comunale di Forlì non ha solo enunciato ma praticato nei fatti in questi anni, abbia contributo fortemente ad innovare la politica e l'amministrazione locale.

L'assessora alle Pari Opportunità e Conciliazione del Comune di Forlì, Maria Maltoni, ha evidenziato il valore che il settore della cultura riveste nella economia regionale, rappresentando l'8% delle imprese ed il 4,5% degli occupati. Le donne che lavorano in questo campo sono numerosissime, ma è molto difficile trovare statistiche suddivise per genere. Ciò che è certo è che si tratta di donne che operano in gran parte come libere professioniste o in forma di microimpresa, come hanno rivelato varie indagini svolte negli anni scorsi. Anche per la città di Forlì le "industrie culturali" costituiscono già ora un settore importante che è necessario sviluppare e sostenere con progetti specifici, anche nella prospettiva di rifunzionalizzazione di spazi importanti del centro cittadino e di aumento dell'occupazione femminile.

Chiara Crapulli della Società Italia lavoro ha presentato alcuni dati, a fine 2013, forniti dalla Provincia di Forlì-Cesena relativi al minor numero di avviamenti per le le donne in tutte le fasce d'età: in particolare nelle ragazze 15/18 anni si registra  - 46% e da 19/29 anni - 20,7%. Il mercato del lavoro locale è caratterizzato da un elevato tasso di ragazze che non studiano e non lavorano, in quanto la nostra provincia è seconda per la presenza di giovani “NEET” (acronimo di "Not (engaged) in Education, Employment or Training" utilizzato a livello internazionale per indicare persone che non sono impegnate nel ricevere un'istruzione o una formazione, non hanno impiego, né attività assimilabili), viceversa quando si creano le condizioni per un contatto con il mondo produttivo, anche tramite tirocini, i risultati per l'occupazione sono positivi, in questa tipologia è stato registrato infatti un incremento del 46%.

Uliana Zanetti, Responsabile le delle attività espositiva e collezioni del MamBo, nel suo intervento ha presentato il progetto "iscrizioni del femminile", una esperienza di partecipazione delle donne dello staff del MamBo di Bologna al progetto espositivo Autoritratti 2013 , che ha visto il conivolgimento di tutte le dipendenti in un'ottica di valorizzazione del lavoro culturale al femminile. Dalle testimonianze di Lisa Tormena (documentarista), Elisa Giovannetti (archivista), Lelia Serra (attrice), Paola Sabbatani (musicista e cantante) è emerso un interessante spaccato di esperienze caratterizzato per tutte da una grande passione per il proprio lavoro. Si tratta di attività che spesso sono svolte in ambienti con elevata presenza maschile ed in cui la professionalità delle donne è riconosciuta, ma la difficoltà di conciliare la scelta professionale con quella della maternità, anche in termini di tutela del lavoro e conciliazione , ha pesato in modo rilevante per tutte.

L'intervento conclusivo è stato svolto da Thomas Casadei, Consigliere Regionale e componente della Commissione per la promozione della piena parità tra donne e uomini, che ha illustrato lo stato di attuazione della "Legge quadro  per la parità e contro le discriminazioni di genere" della Regione Emilia Romagna, che verrà presentata entro marzo. La legge interverrà in tutti gli ambiti della vita delle donne nella nostra Regione, cercando di rimuovere gli ostacoli al dispiegarsi di una effettiva parità non solo in ambito lavorativo e retributivo, ma anche in tutti gli altri settori: educazione, salute, contrasto alla violenza, presenza nella vita politica ed istituzionale.

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