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Esuberi Electrolux, i sindacati: "Non esiste alternativa all'uso degli ammortizzatori sociali"

Così Riccardo Zoli (Fim-Cisl), Fabio Torelli (Fiom-Cgil) e Valerio Garattoni (Uilm-Uil) dopo l'incontro tra la direzione nazionale di Electrolux, le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il coordinamento nazionale dei delegati e delegate

"Per la gestione degli esuberi ad oggi dichiarati, non esiste alternativa all'uso degli ammortizzatori sociali disponibili di legge che permetta la copertura per il 2023 con eventuale previsione di uscite volontarie incentivate anche e soprattutto per favorire l'uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione". Così Riccardo Zoli (Fim-Cisl), Fabio Torelli (Fiom-Cgil) e Valerio Garattoni (Uilm-Uil) dopo l'incontro tra la direzione nazionale di Electrolux, le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il coordinamento nazionale dei delegati e delegate.

L'azienda ha dettagliato i numeri di eccedenze derivanti dal piano di contenimento dei costi e dal calo dei volumi tra la fine del 2022 e il previsionale del 2023. I dati complessivi dei lavoratori interessati sono calati per l’Italia da 300 a 222 (per quanto riguarda Forli sono 19 impiegati e 77 operai). A questi numeri vanno aggiunti i contratti a termine in scadenza che, sommando tutti gli stabilimenti, sono più di 300, alcuni dei quali scadranno entro fine anno. "È evidente che Electrolux soffre il calo nel mercato europeo che accomuna tutti i produttori e di conseguenza anche le previsioni per il 2023 sono dal nostro punto di vista prudenziali", evidenziano i sindacati.
 

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