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Un trionfo di sapori emiliano-romagnoli ad Expo in una sfoglia da record

E’ stato il trionfo dei ripieni e delle forme che caratterizzano ognuno di questi piccoli capolavori, simbolo della biodiversità della regione Emilia Romagna

La sfoglia ripiena di 60 metri è un record. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’Assessore Regionale all’Agricoltura Simona Caselli e al presidente dell’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi Massimo Spigaroli, martedì sera a Expo, hanno inaugurato questa performance gastronomica unica. Il gruppo di 35 chef emiliano romagnoli dell’associazione CheftoChef insieme ad altrettante Mariette di Casa Artusi e Sfogline emiliane, hanno preparato e farcito la sfoglia ripiena più lunga sinora mai realizzata: 60 metri, tirata rigorosamente a mano. Una lunga tavolata, posizionata nel Cardo Sud, dove spiccava il bianco delle divise e il colore giallo delle uova e della pasta. E poi mattarelli all’opera, con quella gestualità e maestria che solo le donne dell’Emilia Romagna hanno nel proprio Dna.

E’ stato il trionfo dei ripieni e delle forme che caratterizzano ognuno di questi piccoli capolavori, simbolo della biodiversità della regione Emilia Romagna. In “pochi” metri, da Rimini a Piacenza, sono stati racchiusi più di 250 chilometri di storia, saperi e tradizioni. Tortelli piacentini con la coda, gli anolini della Val d’Arda, le mezze maniche del frate, i tortelli di Parma, i cappelletti reggiani, i tortellini modenesi e quelli con il ripieno del contado di San Giovanni in Persiceto, gli anolini morbini di Mezzani, i tortellini ripieni di castagne, i tortelli ripieni di Parmigiano Reggiano, i cappelletti ripieni di Mora romagnola, quelli con pane e peperoni, i cappellacci di zucca, i ravioli con le anguille di Goro e le verze, i cappelletti con il ripieno di poveracce (le piccole vongole dell’Adriatico), i raviolini con il ripieno di gallinella e i tortelli di patate dell'Alto Savio con il formaggio di fossa.

E per chiudere la performance tutti gli chef e le sfogline in un lungo corteo hanno lasciato i loro piani di lavoro per dirigersi verso l’Albero della Vita, facendo prima un saluto di rito davanti al padiglione della loro amata regione. Le paste ripiene sono state donate al Refettorio Ambrosiano, nato da un’intuizione di Massimo Bottura e di Davide Rampello, per essere poi preparate dagli chef che si alternano al servizio della comunità.

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