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Economia Predappio

La triste fine di una grande azienda del forlivese: dichiarato il fallimento dopo oltre 50 anni

E' quanto si legge in una preoccupata nota diffusa da Viola Malandra e Giovanni Cotugno, della Fiom-Cgil di Forlì in merito alla triste fine di un'azienda della provincia forlivese

"Abbiamo appreso negli ultimi giorni che il Tribunale di Forlì, con sentenza del 07/10/2019, ha dichiarato fallita la ditta SCEAT S.r.l. di Predappio. L'azienda, storica realtà attiva sul territorio da oltre 50 anni, un tempo leader nella produzione di caldaie industriali, negli anni è passata da avere una base occupazionale di quasi 75 unità ad impiegare nel 2018 circa dieci dipendenti". E' quanto si legge in una preoccupata nota diffusa da Viola Malandra e Giovanni Cotugno, della Fiom-Cgil di Forlì in merito alla triste fine di un'azienda di Predappio, la Sceat. 

"Nel gennaio 2019 i lavoratori della SCEAT si erano rivolti alla FIOM-CGIL a causa di importanti ritardi nei pagamenti delle retribuzioni, denunciando inoltre il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro all'interno della fabbrica e la totale incertezza per il loro futuro occupazionale, per la mancanza di iniziative di rilancio industriale dell'azienda da parte del Presidente del CDA Sig. Alessandro Tassinari" dicono ancora dal sindacato Fiom-Cgil di Forlì.

"Dopo aver lavorato oltre tre mesi senza retribuzione ed essere stati perciò inevitabilmente costretti a dimettersi per giusta causa, i lavoratori della SCEAT hanno riscontrato molti problemi anche ad accedere alla indennità di disoccupazione a causa del comportamento ostativo dell'azienda, che si è rifiutata di riconoscere le dimissioni per giusta causa dei lavoratori e di procedere alle opportune comunicazioni obbligatorie" si legge nella nota del sindacato.

"La SCEAT in liquidazione è stata dichiarata fallita perché, dopo avere depositato in data 26/6/2019, successivamente alla proposizione dell’istanza di fallimento da parte dei creditori, domanda di ammissione al concordato preventivo, non ha depositato la proposta concordataria, il piano e la necessaria documentazione entro il termine previsto, né ha richiesto la proroga di questo, ed ha altresì omesso di depositare anche la situazione finanziaria aggiornata, come previsto dalla legge fallimentare.  Ad oggi - si conclude la nota di Cotugno e Malandra - lavoratori della ex SCEAT, che avanzano crediti con l'azienda per oltre 180.000 euro, rimangono in attesa di recuperare parte di quanto loro spetta tramite il Fondo di garanzia per il Trattamento di fine rapporto dell'INPS, anche perché il patrimonio aziendale sembra non essere assolutamente sufficiente a coprire tali debiti".

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