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Fase Engineering, verso l'accordo coi sindacati. "Nessuna delocalizzazione"

E' stato firmato mercoledì nella sede dell'azienda Fase Engineering spa un verbale di incontro che, dopo le tensioni che si sono registrate nei giorni scorsi, segna una ripresa del confronto tra le organizzazioni sindacali e la rsu con la direzione aziendale, rappresentata da Luca Pantieri

E’ stato firmato mercoledì nella sede dell’azienda Fase Engineering spa un verbale di incontro che, dopo le tensioni che si sono registrate nei giorni scorsi, segna una ripresa del confronto tra le organizzazioni sindacali e la rsu con la direzione aziendale, rappresentata da Luca Pantieri, con l’obiettivo di trovare un accordo condiviso che salvaguardi la continuità aziendale e metta in sicurezza le retribuzioni, ad oggi arretrate, dei dipendenti. “L’azienda proprio in questi giorni ha chiuso importanti contratti commerciali in Italia per diversi milioni di euro”, afferma Pantieri.

La direzione aziendale “aveva annunciato l’intenzione di retribuire gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo 2013 rispettivamente nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2013, impegnandosi a riprendere la regolarità delle erogazioni delle retribuzioni dal giorno 15 maggio 2013”, ricordano i sindacati, che avevano invece chiesto, non ritenendo sufficiente tale proposta, di definire una percentuale concordata degli incassi mensili da destinare alle retribuzioni in arretrato. L'incontro di trattativa è stato fissato per il 13 maggio, per trovare una soluzione condivisa. In tale occasione la direzione aziendale si è impegnata a presentare una proposta migliorativa rispetto a quanto avanzata fino ad oggi. L’eventuale accordo raggiunto sarà poi ratificato, dopo l’approvazione da parte dei lavoratori, in un apposito incontro istituzionale presso la Provincia di Forlì-Cesena.

“Contestualmente – prosegue Pantieri -  sono stati sottoscritti dei contratti in Romania per oltre 5 milioni di euro. In particolare, rispetto al mercato rumeno ci teniamo a ribadire, contrariamente a quanto si è detto e letto negli ultimi giorni, che la nostra attività in quel mercato non consiste in delocalizzazione in quanto la nostra azienda non produce nulla ma eroga servizi di ingegneria e installazione di impianti ad energia rinnovabile ed anzi, grazie all’apertura di questo nuovo mercato, 7 lavoratori dell’azienda italiana hanno accettato di essere distaccati nella sede di Timisoara ed altri 3/4 lavoratori nella sede di Forlì sono dedicati quasi esclusivamente a quel mercato (complessivamente circa il 30% della forza lavoro aziendale)”.

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