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Ferretti, l'azienda conferma il calo della domanda: "Bisogna intervenire"

I sindacati attendono "ovviamente l'incontro già fissato per poter esprimere valutazioni più precise. Se però venissero confermate le indiscrezioni anticipate dalla stampa, la posizione aziendale sarebbe a dir poco incomprensibile"

Indiscrezioni sulla chiusura dello stabilimento forlivese della Ferretti, allarmano i sindacati. La notizia che circola, in merito all'incontro richiesto dall'azienda per giovedì, sarebbe, appunto l'intenzione di chiudere lo stabilimento forlivese. Spiega il segretario generale di Fillea Cgli Emilia-Romagna e coordinatore nazionale per il Gruppo Ferretti, Luigi Giove : “Non sappiamo se la fonte sia di provenienza aziendale. Se fosse così la cosa sarebbe doppiamente grave: per il merito ovviamente, ma anche per il metodo che rappresenterebbe una brutta novità nelle relazioni industriali sin qui tenute da Ferretti SpA”.

L'AZIENDA -  Intanto arriva una nota della direzione aziendale, che in alcun modo smentisce le voci, anzi conferma la situazione di calo della domanda: "In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, Ferretti Group conferma che sono in programma incontri con le Organizzazioni Sindacali al fine di individuare soluzioni idonee a fronteggiare efficacemente il perdurare dell’attuale scenario macroeconomico negativo, con particolare riferimento al settore nautico, che determina il permanere di un eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda e, conseguentemente, un insostenibile squilibrio nei costi industriali di Ferretti Group, con pesanti ricadute sulla competitività aziendale. Alla luce dell’attuale contesto di mercato, quindi, il futuro stesso di Ferretti Group nel nostro Paese dipende dalla capacità di efficientare il proprio assetto produttivo e risulta dunque urgente e improrogabile intervenire in tal senso. La Direzione Aziendale fornirà puntuali aggiornamenti in merito all’evolversi della situazione e, in una logica di continuità delle positive relazioni industriali in essere, auspica una fattiva collaborazione con le parti coinvolte per poter mettere in atto tutte le azioni necessarie alla salvaguardia del Gruppo in Italia".

I SINDACATI -I sindacati attendono “ovviamente l’incontro già fissato per poter esprimere valutazioni più precise. Se però venissero confermate le indiscrezioni anticipate dalla stampa, la posizione aziendale sarebbe a dir poco incomprensibile. In particolare non si capirebbe la necessità di chiudere un cantiere, anche a fronte di una riduzione degli ordini, mentre si stanno utilizzando ammortizzatori sociali che consentono, per la loro durata, di affrontare senza traumi la situazione. E’ infatti ancora in corso di validità un accordo, sottoscritto al Ministero del Lavoro e valido fino al prossimo giugno, per l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria per tutti i siti produttivi, l’accordo tra l’altro prevede anche la possibilità di licenziamenti volontari ed incentivati”.

“Ci sarebbe inoltre – sottolinea Giove - la possibilità di prorogare ulteriormente l’accordo per sei o dodici mesi e, successivamente, abbiamo altri strumenti a disposizione per gestire un calo delle produzioni. Calo delle produzioni che dovremmo tutti porci l’obiettivo di recuperare sia con una maggiore efficacia dell’azione commerciale, sia con una più efficiente organizzazione produttiva”. Secondo le indiscrezioni, infatti, il motivo della chiusura sarebbe legato proprio ad un calo della produzione delle imbarcazioni di più piccole dimensioni, prodotte a Forlì.

Gli operai non verrebbero licenziati, afferema infatti Giove che “sarebbe poi senza alcun senso la chiusura di uno stabilimento con il trasferimento (magari incentivato) di tutti i lavoratori in altri siti produttivi. Se si spostassero dei lavoratori questo vorrebbe dire che si sposterebbero anche delle lavorazioni, e questo a sua volta dimostrerebbe che il lavoro c’è. Magari ce n’è meno, ma c’è. A che scopo ipotizzare costose, sul piano economico e sul piano sociale, deportazioni di massa?”

“Ribadiamo in ogni caso che, ritenendo che ci siano tutti gli strumenti utili a gestire una fase complessa e delicata come quella attuale, ci attendiamo un approccio di confronto vero e condiviso. Se sarà necessario conquistarla una trattativa vera, si sappia fin da ora che non sarà una questione “forlivese”, ma coinvolgerà ovviamente tutte le articolazioni produttive del gruppo. Pertanto, qualunque iniziativa di lotta non potrà non coinvolgere tutte le maestranze del gruppo Ferretti SpA”, conclude Giove.

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