Ferretti ed Electrolux , Sel: "Governo e Regione intervengano"

Una delegazione di Sinistra Ecologia e Libertà, composta dalla coordinatrice di Forlì Marisa Fabbri, il consigliere regionale Gian Guido Naldi e il parlamentare Giovanni Paglia ha incontrato venerdì pomeriggio organizzazioni sindacali e  RSU del Gruppo Ferretti e dell’Elettrolux. “Quelle che stiamo vedendo qui a Forlì sono delle situazioni assurde – sostengono Paglia, Naldi e Fabbri - Non è possibile depauperare il territorio forlivese in questo modo”.

“Da una parte, con la chiusura dello stabilimento del Gruppo Ferretti, che non può essere accettata  perché non tiene conto delle enormi professionalità, sia tra gli operai che tra i tecnici gestionali, che si sono sviluppate in questi anni. Dall’altra, con il colpo di mano dell’Elettrolux che usa gli stipendi come ricatto, senza tenere conto che gli stupendi italiani sono già tra i più bassi dei paesi OCSE. - sottolineano i rappresentanti di Sel - Deve essere chiaro al Ministero dell’Industria che con l’Elettrolux bisogna discutere a partire dal piano delle politiche industriali e non si può in alcun modo accettare una politica ricattatoria che non fa altro che spingere i lavoratori ancora più in basso, in una Italia in cui, uno dei principali problemi dell’economia è proprio il fatto che chi lavora e paga le tasse alla fine guadagna troppo poco.  Dobbiamo finalmente renderci conto che la tassazione va spostata dai lavoratori alle grandi rendite patrimoniali e discutere con le grandi aziende con un atteggiamento che non sia di sudditanza”.

“Per i lavoratori dell’Elettrolux e del Gruppo Ferretti chiediamo quindi  al Ministero dell’Industria di trovare un modo per scongiurare le chiusure degli stabilimenti o i ricatti ai lavoratori e vogliamo impegnare la Regione perchè faccia pressione, con tutto il proprio peso politico e istituzionale, sul Ministero dell’Industria e su tutti i soggetti interessati. Siamo consapevoli di essere in mezzo a un periodo di crisi, ma non possiamo accettare che le imprese approfittino di questo periodo per far passare modelli di organizzazione industriale assolutamente non condivisibili”.