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Ferretti, Pasini (Udc): "Gli Yacht partono per altri lidi"

“Che cosa stanno facendo i nostri amministratori locali, provinciali e regionali per trattenere l'azienda Ferretti e la produzione di yacht a Forlì? Quali strategie intendono adottare di fronte alle notizie allarmanti che, da più parti, giungono sul futuro della storica azienda nautica?”

“Che cosa stanno facendo i nostri amministratori locali, provinciali e regionali per trattenere l'azienda Ferretti e la produzione di yacht a Forlì? Quali strategie intendono adottare di fronte alle notizie allarmanti che, da più parti, giungono sul futuro della storica azienda nautica?” Sono le domande che Andrea Pasini, consigliere comunale e segretario provinciale UdC, rivolge all'amministrazione, anche attraverso un question time sul tema. 

“E’, infatti, notizia di questi ultimi giorni, che il gruppo Ferretti non avrebbe nessuna intenzione di investire nella nuova sede del Ronco, ma cosa ancor più preoccupante, la proprietà avrebbe evidenziato l’intenzione di non rinnovare l’affitto dei locali ad uso uffici siti in città, oltre a procedere a nuovi esuberi e trasferimenti  (100 unità) fra tutte le sue sedi. Per Forlì si parla di 70 persone, oltre alla cassa integrazione per tutti i 1500 dipendenti del gruppo da ottobre 2013, almeno per tre mesi!”.  

Pasini, ricorda come abbia posto il problema della sopravvivenza locale della Ferretti alcuni mesi addietro, ottenendo rassicurazioni, in primo luogo dall'assessore Maria Maltoni, secondo la quale l'azienda stava rispettando l'accordo di programma comprendente, anche, la costruzione di un nuovo capannone. “Come ebbi modo di affermare allora – sottolinea Pasini – temo che si stia verificando l'esatto contrario e si stia andando verso la completa delocalizzazione della sede forlivese in terra marchigiana se non addirittura in altre sedi. D'altra parte i capannoni forlivesi dove si svolge la produzione e ospitano gli uffici non sono di proprietà del gruppo cinese Weichai Group che ha rilevato la Ferretti, ma di Norberto Ferretti, che si è reso disponibilissimo a cederli, ma dalla Cina non è venuto alcun segnale in questo senso. E ciò non è affatto tranquillizzante. Per cui pensare ad una delocalizzazione in terra marchigiana, fino a qualche tempo fa, era più che legittimo. Ma ora – continua Pasini – lo scenario sembra ancora più ampio è nello stesso tempo mortificante per Forlì. La sensazione papabile è che la Weichai Group (colosso finanziario internazionale) stia pensando ad uno spacchettamento dei marchi del gruppo al fine di utilizzare quelli più noti per un potenziamento sui mercati emergenti. Per cui si pensa di costruire le imbarcazione di 13 – 14 metri in Cina, in Brasile barche di medie dimensioni per entrare nel florido mercato sud americano con l'acquisizione di importanti cantieri navali, mentre in Germania la Weichai Group ha appena concluso l'acquisizione di un grosso gruppo industriale del settore lusso che consta di ben 75 mila dipendenti. Ma la notizia ancor più preoccupante per Forlì è la recente acquisizione di un grande immobile in centro a Milano, dove spostare il quartier generale del Gruppo."

" Ricordo a tutti – insiste Pasini – che stiamo parlando di circa 400 dipendenti diretti del gruppo Ferretti, ma anche di 2.000 lavoratori dell'indotto, suddivisi su decine di azienda a supporto, vale a dire stampatori di vetroresina, impiantisti elettrici, idraulici, arredatori, trasportatori operatori della logistica ecc. Insomma, si rendono conto i nostri amministratori che si rischia (ammesso che l'irreparabile non sia già accaduto) di porre fine ad una filiera produttiva importantissima radicata da decenni nel nostro territorio? Che cosa fare allora? Mi permetto due suggerimenti. L’amministrazione Comunale deve ottenere la garanzia dalla nuova proprietà che, se non nel breve, ma almeno nel medio periodo (sperando che vi siano nel frattempo segnali positivi dal mercato), il Gruppo investe e rilancia in  Forlì, concedendo in concambio la proroga dei permessi edilizi alla costruzione del nuovo stabilimento a 3-5 anni, quindi un coinvolgimento fondamentale e imprescindibile, della Nuova Proprietà Cinese, nella “vita” della città, approfittando delle buone relazione che ha intrapreso il Sindaco Balzani”.

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