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Economia

Ferretti salva, si lavora ad un nuovo orario per gli operai e alla gestione degli esuberi

Il coordinamento nazionale Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, entra dei dettagli dell'accordo quadriennale. “In questo modo l'azienda avrà un risparmio maggiore"

Tanti i momenti di tensione durante l'incontro al ministero dello Sviluppo Economico di martedì, che si è concluso con il salvataggio del sito produttivo del Gruppo Ferretti a Forlì. Il coordinamento nazionale Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, entra dei dettagli dell'accordo quadriennale. “In questo modo l'azienda avrà un risparmio maggiore rispetto ai 4,6 milioni di euro preventivanti con la chiusura dello stabilimento di Forlì – spiega Antonio Grumelli di Filca Forlì – grazie ai bandi che saranno messi in campo da Regione e ministero per agevolare i processi di innovazione legati al settore produttivo specifico di Forlì, alla cassa integrazione per 2 anni e alla cristallizzazione del contratto aziendale per 4 anni”.

Con questi interventi, secondo i sindacati, si danno costi certi all'azienda. Per quanto riguarda la riorganizzazione del lavoro, anche questa fondamentale nella contrazione dei costi, entrerà in vigore per gli operai del sito produttivo di Forlì il cosiddetto “orario multiperiodale sperimentale – chiarisce Luigi Giove, di Fillea regionale – che consente di lavorare di più nei periodi di maggiore bisogno da parte dell'azienda, con una programmazione annuale che individua le ore massime di lavoro giornaliero durante queste esigenze di maggiore impegno, e i periodi di recupero delle ore fatte in più”. Questo nuovo orario non dovrebbe entrare in vigore prima che sia definito il piano esuberi.

Gli esuberi da gestire, esclusivamente su base volontaria e incentivati, sono 20 per gli operai del sito di Forlì e 30 per gli impiegati di tutto il Gruppo. I sindacati stanno verificando le disponibilità dei lavoratori, e contano di raggiungere un'intesa entro il 30 maggio. Intanto per il 14 aprile è previsto il primo incontro al ministero, “per il continuo monitoraggio di questo complicatissimo accordo”, conferma Angelo Rossi, Feneal Forlì. Ogni 3 mesi infatti, per ci sarà un incontro a Roma, con tutti gli attori del Tavolo tecnico, per fare il punto della situazione e verificare che tutte le parti stiano rispettando l'accordo, per tutta la durata dello stesso, fino, quindi, al 31 dicembre 2017, spiega Antonio Cuppone, Feneal Uil regionale.

Poi i sindacati non fanno mancare una serie di critiche ai cosiddetti “uccelli del malaugurio”, che invitano “la prossima volta a dare una mano invece di urlare dalla finestra”. Sull'accordo viene ribadito che si “trattava di un impresa quasi impossibile, portata a termine grazie al contributo di tutti, lavoratori in primis, ma anche di tutte le istituzioni. Fondamentali vengono ritenuti la “creazione del tavolo tecnico da parte della Regione, e l'intervento del Comune sull'accordo di programma, che permette ora di ragionare in 4 anni sulla edificabilità dell'area in zona Ronco”, spiegano i sindacati. Viene dato merito anche all'azienda di avere “cambiato completamente i piani, con un scelta sicuramente coraggiosa, dopo uno scontro durissimo”.

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